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Le Borse sperano in una tregua, Milano fatica con le banche

Partenza con paura di una guerra senza fine, conclusione più ottimista sui primi segnali dalla trattativa Russia-Ucraina. Così i mercati hanno vissuto la quinta giornata di guerra, con le Borse europee tendenzialmente negative e Wall street meno pessimista. Gli operatori hanno guardato soprattutto ai primi effetti delle sanzioni sull’economia di Mosca e alcune società europee più ‘esposte’ ai possibili effetti della forte limitazione dello Swift in Russia hanno pagato pegno. Così la Borsa di Milano ha chiuso a -1,3%. Sullo stesso piano Parigi, con Francoforte in calo finale dello 0,7% e Londra dello 0,4%. Piatta Madrid, mentre Amsterdam ha concluso in fiducia con un piccolo rialzo.
     Unicredit è rimasta sotto forte pressione per l’esposizione di parte del business verso Est e ha ceduto il 9% finale, con Intesa in calo del 7% e Pirelli negativa di quattro punti percentuali. Fortissimi acquisti invece sui gruppi della Difesa, con Fincantieri salita del 20% e Leonardo del 15%.
      I primi segnali dalle trattative in Bielorussia, oltre che lenire le perdite delle Borse, hanno comunque sgonfiato le quotazioni del gas dopo una prima impennata: ad Amsterdam il prezzo del metano è sceso sotto i 100 euro al megawattora dopo un massimo a quota 128. Il petrolio si è mosso al rialzo sui 95 dollari al barile ma senza eccessivi strappi.
   



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