L’inflazione mette fine alla bolla del ‘risparmio cash’

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(ANSA) – MILANO, 18 MAG – La bolla del “risparmio cash”, accumulato nei portafogli degli italiani, “ha cominciato a sgonfiarsi”, ma “l’educazione finanziaria dei risparmiatori continua a essere scarsa”. E’ questo in sintesi il messaggio che emerge dal quarto rapporto Censis-Assogestioni, “I risparmiatori oltre la crisi”, presentato nel corso dell’ultima giornata del Salone del Risparmio. Si parla anche di fine di “cash mania”, in quanto, nel 2022 il contante nel portafoglio delle attività finanziarie delle famiglie italiane si è ridotto di oltre 20 miliardi di euro rispetto all’anno precedente (-1,6% in termini reali) e nel mese di marzo 2023 il valore dei depositi sui conti correnti bancari era diminuito del 6,1% rispetto a marzo 2022, evidenzia lo studio, segnalando che l’inflazione (all’8,7% nel 2022) ha ridotto l’attrattività del contante, che nei dieci anni precedenti era aumentato complessivamente di quasi 470 miliardi di euro (+61,8%). Oggi 4 risparmiatori su 10 dichiarano che nell’ultimo anno, a causa della fiammata inflattiva, hanno cambiato le proprie idee su come impiegare i risparmi. Tant’è che il 33% dei consulenti finanziari ha registrato in corso d’anno una più alta propensione dei propri clienti a liberarsi della liquidità accumulata. Ma “le competenze dei risparmiatori su risparmi, investimenti e processi economici sono molto deboli”, sottolinea il Censis. Inoltre c’è un gap tra quello che i risparmiatori credono di sapere e quello che sanno veramente.
    Tra le persone che dichiarano di conoscere cos’è l’inflazione, il 40% non sa che riduce il potere d’acquisto. “Per risolvere il problema delle inconsapevolezze nascoste occorre scardinare il cortocircuito che coinvolge la consulenza finanziaria e l’educazione. Chi è troppo confidente nelle proprie conoscenze finanziarie tende, infatti, a rivolgersi meno ai consigli di un professionista mentre chi possiede delle vere conoscenze si affida di più agli esperti”, commenta il direttore dell’ufficio studi di Assogestioni Alessandro Rota, che ritiene fondamentale colmare gap tra percepito e reale” (ANSA).
   

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