Manovra, Chigi: ‘Su tetto obbligo Pos interlocuzioni con Ue’

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Palazzo Chigi in una nota precisa che sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio. Confermato l’innalzamento della soglia della flat tax da 65.000 euro a 85.000 euro, a partire dal periodo d’imposta 2023, ma tale incremento “è subordinato al rilascio di una specifica misura di deroga da parte delle competenti autorità europee. Tale richiesta, presentata il 4 novembre, è attualmente al vaglio delle competenti autorità europee”. E’ quanto si legge nella relazione illustrativa, così come si legge nell’ultima bozza della manovra. Una direttiva Ue prevede già la possibilità di alzare il tetto a 85.000 euro ma solo a partire dal 2025. L’Italia chiede dunque l’autorizzazione ad anticipare.

 GIORGETTI: ‘RISORSE DOVE C’È MAGGIOR BISOGNO’
Il Governo è impegnato a “indirizzare le risorse laddove c’è maggior bisogno”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a ‘Lombardia 2030′. “Dalla scorsa estare – ha detto c’è un elevato livello d’incertezza che sembra propagarsi anche nella seconda parte dell’anno”. “Non è una caratteristica solo dell’economia italiana, ma anche di quella europea e globale”. Il Governo sta cercando di “evitare l’impatto dell’inflazione sulla vita delle imprese e delle famiglie più fragili”. “E’ un approccio – ha spiegato Giorgetti – che richiuede di operare con la massima attenzione indirizzando le risorse disponibili sui settori in cui c’è maggiore bisogno”. Il disegno di legge di bilancio è un provvedimento importante, prudente, responsabile e coraggioso”. “Nonostante il difficile momento congiunturale – ha aggiunto – la legge di bilancio introduce anche l’avvio di alcuni provvedimenti programmatici che il governo intende attuare. Le famiglie potranno contare su una serie di interventi. Questo accento di politica per la famiglia rappresenta una novità”. Le famiglie potranno contare “su una serie di interventi – ha aggiunto Giorgetti – che prevedono il rafforzamento della riduzione del cuneo fiscale e la riduzione dell’iva su alcuni prodotti, un sostanzioso aumento dell’assegno unico universale”. Nella legge di bilancio sono previste anche “agevolazione delle assunzioni a tempo indeterminato per le donne e per i soggetti di età inferiore ai 36 anni e per i percettori del reddito di cittadinanza, la proroga delle agevolazioni per la casa per i giovani”, conclude.  

LA NUOVA BOZZA DELLA MANOVRA
Dal pacchetto di misure per il caro-energia alle misure fiscali, dalle infrastrutture alla giustizia, dalle pensioni alla sanità. Sono alcuni dei contenuti della nuova bozza della manovra, suddivisa in 16 capitoli e 156 articoli. Il testo, arricchito anche delle relazioni tecniche e illustrative, appare completo anche di norme che nei giorni scorsi sono state oggetto di ultime limature, come Opzione donna ed extraprofitti. La manovra è attesa oggi in Parlamento.

Opzione donna è prorogata per il 2023, mantenendo l’obbligo di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, ma con un’innalzamento dell’età d’uscita a 60 anni, che viene legata al numero dei figli: può essere ridotta di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due. E’ la norma contenuta nell’ultima bozza della manovra, che riconosce questo beneficio a determinate condizioni: donne che assistono coniuge o parente con handicap; hanno una invalidità civile, superiore o uguale al 74%; sono lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese con aperto un tavoli di crisi. Per queste ultime, la riduzione a 58 anni è a prescindere dai figli.

In arrivo tagli su intercettazioni e carceri, e sparisce InvestItalia, la cabina di regia a Palazzo Chigi sugli investimenti pubblici e privati creata dal governo Conte I. Lo prevede la manovra, come si legge nell’ultima bozza, in una norma sulle riduzioni di spesa, secondo gli obiettivi del decreto sulla spending review dei Ministeri approvato dal Cdm lo scorso 4 novembre. Dal 2023, le spese di giustizia per le intercettazioni e comunicazioni, si legge nella bozza, sono ridotte di 1,57 milioni di euro all’anno. Previsti anche alcuni interventi di razionalizzazione relativi all’Agenzia delle Entrate. 

Un miliardo per il comparto pubblico da destinare, in attesa del rinnovo del contratto, ad una una tantum per i dipendenti statali nel 2023. Lo prevede l’ultima bozza circolata della manovra. L’indennità è pari all’1,5% dello stipendio per le 13 mensilità. La rivalutazione delle pensioni per ‘fasce’ garantirà risparmi nel 2023 di 2,1 miliardi al netto degli effetti fiscali. Lo si evince dalla relazione tecnica che accompagna la misura nell’ultima bozza della manovra. L’incremento delle pensioni minime costa 210 milioni, Quota 103 comporta un maggior onere di 571 milioni (che salgono a 1,2 miliardi nel 2024). La proroga dell’Ape social costa 134 milioni e il cosiddetto ‘bonus Maroni’ per chi sceglie di rimanere al lavoro pur avendo maturato i requisiti di Quota 103 vale 13,8 milioni. L’onere della nuova ‘Opzione donna’ è di circa 21 milioni (contro i 110 circa dell’attuale versione).  

La tassa sugli extraprofitti diventa per il 2023 un “contributo di solidarietà” in linea con il regolamento Ue che autorizza un intervento di emergenza contro il caro energia. La bozza della manovra prevede un prelievo temporaneo per i soggetti che in Italia producono, importano o vendono energia elettrica e gas e producono, importano, distribuiscono o vendono prodotti petroliferi. Il contributo è del 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media dei redditi 2018-21; con il limite del 25% del patrimonio netto al primo gennaio 2022. Sono interessate 7mila aziende con un incasso, come anticipato dall’ANSA, di 2,56 mld.

Nasce un nuovo “Fondo per il contrasto al consumo di suolo”, finanziato con 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni nel 2024, 30 milioni di euro nel 2025 e 50 milioni di euro all’anno nel biennio 2026-2027: si legge nell’ultima bozza della manovra dove nella relazione tecnica sono riportati i dati dell’ultimo rapporto Ispra dal quale “risulta che, al 2021, 2,15 milioni di ettari di suolo sono stati trasformati per realizzare beni e attività antropiche, corrispondente al 7,13% del territorio nazionale”, portando ad un incremento annuale di consumo di suolo pari a circa “6 mila ettari, corrispondente a circa 16 ettari al giorno”.

La rivalutazione delle pensioni per ‘fasce’ garantirà risparmi nel 2023 di 2,1 miliardi al netto degli effetti fiscali. Lo si evince dalla relazione tecnica che accompagna la misura nell’ultima bozza della manovra. L’incremento delle pensioni minime costa 210 milioni, Quota 103 comporta un maggior onere di 571 milioni (che salgono a 1,2 miliardi nel 2024). La proroga dell’Ape social costa 134 milioni e il cosiddetto ‘bonus Maroni’ per chi sceglie di rimanere al lavoro pur avendo maturato i requisiti di Quota 103 vale 13,8 milioni. L’onere della nuova ‘Opzione donna’ è di circa 21 milioni (contro i 110 circa dell’attuale versione).

CRITICA LA CGIL
“È un manovra negativa perché colpisce quelli che stanno peggio, non aumenta i salari, non combatte l’evasione fiscale, aumenta la precarietà. È una manovra per noi sbagliata che va cambiata. Penso che sia anche necessario in questo senso ragionare su cosa mettere in campo per provare a cambiarla, soprattutto disegna una serie di interventi e una visione sbagliata società”, afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che torna a parlare di una “necessaria mobilitazione del Paese”, a margine dell’evento “Piattaforma unitaria pensionati e percorso legge non autosufficienza: Se non ora quando?”. “I testi a me sembrano molto chiari, c’è una conferenza stampa della presidente Meloni, interviste molto precise di esponenti del governo”, ha detto ancora Landini. “È vero che il testo definitivo non lo hanno ancora fatto, ma hanno annunciato una serie di provvedimenti molto precisi. Sulle pensioni la riforma Fornero rimane, hanno addirittura tagliato la rivalutazione delle pensioni che era prevista da un testo di legge, senza discutere con le organizzazioni sindacali, hanno ripristinato i voucher. vuol dire aumentare la precarietà e reintrodurre forme di sfruttamento”, continua Landini secondo cui “c’è anche un problema di metodo e di rapporto con il sindacato”.

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