Manovra, salta il primo tetto per la cig, gli assegni saranno più alti

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 Arriva una semplificazione per la cassa integrazione e in molti casi un aumento dell’assegno. La manovra ha abolito il primo tetto per la cassa integrazione lasciando in vigore solo quello più alto. In pratica quindi un lavoratore che ha una retribuzione lorda di 1.800 euro e fino a quest’anno aveva diritto all’80% con un massimo di 998 euro lordi (primo tetto) dall’anno prossimo avrà diritto all’80% del suo stipendio con un massimale di 1.199 euro. Non cambierà nulla per le retribuzioni sotto i 1.200 euro lordi (con l’80% al di sotto del primo tetto) e quelle superiori a 2.159 euro che avevano già il tetto che resterà nel 2022. 

L’unico tetto della cassa integrazione coinciderà quindi con il tetto più alto fissato per il 2021 a 1.199 euro lordi ( 1.129 netti) ai quali va sottratta l’Irpef e il 5,84% dei contributi previdenziali. In pratica quindi il lavoratore che va in cassa integrazione e ha una retribuzione di 2.000 euro lordi dovrebbe prendere l’80% quindi 1.600 lordi che però a causa del massimale quest’anno sarebbero diventati 998 euro lordi e l’anno prossimo saranno 1.199 euro lordi (1.129 netti ai quali togliere l’Irpef e il 5,84%) con circa 200 euro in più. Un lavoratore con 1.200 euro di stipendio avrebbe con l’80% in cassa circa mille euro, a livello del limite attuale (998) mentre uno con 3mila euro lordi di stipendio avrebbe avuto quest’anno 1.199 euro quest’anno (il limite massimo) e lo stesso l’anno prossimo (naturalmente rivalutato rispetto all’inflazione)
   

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