Mps: nel 2020 la perdita sale a 1,69 miliardi

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Mps ha chiuso il 2020 con una perdita di 1,689 miliardi di euro, in crescita rispetto al rosso di 1,033 miliardi registrato nel 2019. Sui conti della banca, si legge in una nota, hanno pesato componenti non operative negative per 1.305 milioni inclusive, tra l’altro, di 984 milioni di accantonamenti a fondi rischi e oneri e 154 milioni di oneri di ristrutturazione legati a Hydra e all’esodo del personale avvenuto nel quarto trimestre del 2020. Le rettifiche su crediti sono ammontate a 748 milioni, di cui 348 milioni derivanti dagli effetti del Covid-19.
    Nel caso in cui Mps non dovesse riuscire a trovare un partner con cui aggregarsi lo Stato italiano ha garantito “pieno sostegno” alla sottoscrizione pro-quota dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi che la banca si troverebbe a dover realizzare, scrive Mps nella nota sui risultati 2020, ricordando che il rafforzamento patrimoniale “sconta talune incertezze in quanto necessita la conclusione del processo già avviato di valutazione e approvazione di Dg Comp e Bce”.
    “Tutti gli indicatori” relativi al capitale “sono al di sopra dei minimi regolamentari” e “superiori ai numeri che ci saremmo aspettati solo alcune settimane fa”, sottolinea il ceo di Mps, Guido Bastianini, in conference call. Il Cet1 fully loaded (a regime) di Mps si è attestato al 9,9% a fine anno, a fronte dell’8,74% richiesto dalla Bce.
   

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