Nasce Unicredit Italia. Orcel, concentrato su nostra banca

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Andrea Orcel prosegue il suo lavoro nel ridisegnare Unicredit varando la nuova Unicredit Italia, con il nostro Paese che “diventa una geografia autonoma”, al pari di Germania, Est Europa ed Europa Centrale, “a conferma dell’importanza cruciale del Paese in cui risiedono le radici, l’essenza e lo spirito da cui è nato il Gruppo UniCredit”.
    La nascita della divisione fa parte di una riorganizzazione che ha rivisto la prima linea di ogni area di business e geografica allo scopo di “ridurre sovrapposizioni e complessità, mantenendo funzioni di controllo e supervisione ben definite, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’efficienza complessiva”. Il riassetto vede Niccolò Ubertalli alla guida delle attività italiane, la Germania affidata a Michael Diederich, l’Europa centrale a Gianfranco Bisagni, e l’Europa orientale a Teodora Petkova.
    L’Italia sarà “dotata di pieni poteri” al pari delle altre geografie, con “una scelta che sottolinea non solo l’importanza del nostro patrimonio e delle nostre radici, ma anche la forza di un modello di business paneuropeo perfettamente integrato, che non ha eguali”.
    “Al momento, voglio concentrarmi sulla nostra Banca, sulle risorse all’interno del nostro Gruppo: è lì che risiede il nostro vero valore, e per questo dobbiamo impegnarci per sprigionare il nostro potenziale”, ha affermato Orcel in un messaggio ai dipendenti. “Come ho detto sin dall’inizio, le opportunità esterne rappresentano solo un acceleratore, ma è focalizzandoci sul nostro business, semplificandolo, ottimizzando e ridefinendo le nostre strutture che potremo veramente mettere i nostri clienti al centro di ciò che facciamo”.
    “Il primo passo” da compiere, ha aggiunto, consiste nella “rimozione di qualsiasi struttura superflua, di qualsiasi processo o strato intermedio che ci blocca o che fa solo da intermediario tra attività e persone” e che dunque “rallenta le decisioni, e non ci permette di essere la Banca che – sono certo – possiamo essere”. (ANSA).
   

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