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Pensioni: Cgil, cambiare contratto espansione, rischio flop

Il contratto di espansione per l’accesso alla pensione fino a cinque anni in anticipo rispetto alla data della pensione di vecchiaia o anticipata “rischia il flop” perché troppo costoso per le aziende o, se si anticipa di solo due anni, poco conveniente per i lavoratori. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, chiedendo al Governo risorse aggiuntive e un tavolo di confronto sulla misura in vista dell’abbassamento della soglia al 100 dipendenti per le aziende che potrebbero richiederla che dovrebbe rientrare nel decreto Sostegni-bis in arrivo la prossima settimana in consiglio dei ministri.
    “Se non si modificano i criteri di accesso – ha spiegato – si rischia il flop. Per le aziende pagare l’importo della pensione maturata per cinque anni recuperando l’importo della Naspi per due anni è troppo costoso. Ma se l’accordo è solo per due non conviene al lavoratore che preferirà andare in Naspi perché almeno avrà i contributi”. L’azienda infatti paga i contributi con questa misura solo nel caso dell’accesso alla pensione anticipata (per la quale gli anni di contributi sono necessari all’uscita) ma non per la pensione di vecchiaia (per la quale ne bastano venti).
   



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