Pensioni: si tratta per alzarle, reddito nel mirimo

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Innalzamento delle minime, Opzione donna, allentamento della stretta sugli assegni indicizzati al 100% da 4 a 5 volte il minimo. Nella maggioranza si tratta per allargare le maglie della manovra ma resta sempre dirimente il nodo delle risorse tanto che spunta l’ipotesi di una stretta sul Reddito di cittadinanza annullando l’agevolazione per gli under40 (Rpt under40) come ipotizzato anche in un emendamento del Terzo Polo.

Il governo continua a tessere la tela della manovra e, nel frattempo, si scioglie la questione dei crediti d’imposta maturati sul Superbonus con la possibilità che le cessioni a banche e assicurazioni passino da due a tre. In arrivo anche la proroga al 31 dicembre per chi ha già deliberato i lavori entro il 25 novembre. Ma il tempo stringe e continua il confronto interno tra i partiti della maggioranza. Tanto che il centrodestra, riunito, arriva a rompere l’etichetta parlamentare non presentandosi in commissione e incorrendo in un incidente che manda su tutte le furie l’opposizione. Il Pd, insieme a M5s e Avs arriva ad occupare la presidenza per protesta. E la maggioranza è costretta a scusarsi. ” Trancassini ha detto che non bisogna girarci attorno – racconta Marco Grimaldi, capogruppo di Avs in commissione – è successa una cosa che non deve succedere, e quando si fanno degli errori vanno riconosciuti”. Contro la manovra va a muso duro anche il leader M5s Giuseppe Conte: “Se non l’avessimo vista nero su bianco – dice – non avremmo creduto a una manovra così misera. Da chi si definisce patriota ci saremmo aspettati misure a sostegno dell’Italia”.

La maggioranza, in ogni caso, è alle prese con diversi nodi, ancora da sciogliere, e il menu delle richieste davvero ampio. A partire, appunto, dal fronte delle pensioni. Forza Italia non è intenzionata in alcun modo ad arretrare nella battaglia sull’innalzamento delle minime. Per gli azzurri sono “imprescindibili” – ribadisce il capogruppo in Bilancio Roberto Pella – l’aumento delle pensioni minime a 600 euro dai 75 anni in su e la decontribuzione “di almeno 8 mila euro” sulle assunzioni degli under 35. E, alla fine, è probabile che gli azzurri riescano a spuntarla. Ma, nel frattempo, il governo, lavora anche per mantenere aperto il filo con la parte più dialogante dell’opposizione, Azione e Iv, così come sul fronte del sindacato. Va letto in questa chiave l’interesse che, secondo quanto viene riferito, avrebbe suscitato interesse un emendamento del Terzo Polo che blocca il reddito di cittadinanza per gli under40. Così come la proposta avanzata dalla Cisl sulla rivalutazione delle pensioni e che prevede l’innalzamento della soglia degli assegni indicizzati al 100% da 4 a 5 volte il minimo. Un punto sul quale, secondo quanto riferito da FdI ci sarebbe l’ok del Mef.

Resta ancora da capire come andrà a finire la questione della soglia sotto la quale scatta la multa se non si dà la possibilità di utilizzare il Pos. L’ultima cifra circolata è quella di 40 euro ma la misura sarebbe ancora in via di definizione. Tutto questo nel giorno in cui, per altro, l’Ue pur promuovendo la manovra, pone dubbi sul punto, così come sulla questione del contante. Intanto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti anticipa che “sono allo studio interventi” per facilitare il “prelievo di contante tramite il convenzionamento con esercizi commerciali diffusi sul territorio”. Novità potrebbero arrivare sul fronte della famiglia: Noi Moderati fa infatti sapere che accanto all’estensione, quasi scontata, del mese in più di congedo all’80% anche ai papà, potrebbe trovare spazio anche la proposta, sempre dei centristi, di alzare tutto o parte di quello attualmente previsto al 30%. Intanto sul fronte Superbonus arriva l’emendamento del governo al decreto aiuti quater sullo sblocco dei crediti d’imposta già maturati con la garanzia pubblica attraverso la Sace. Sono in elaborazione – ha spiegato inoltre il ministro Giorgetti – specifiche modifiche all’articolo 9″ del decreto aiuti quater “che consentiranno una maggiore circolazione dei titoli tra gli intermediari qualificati e che garantiranno dei cosiddetti prestiti ponte per le imprese edili che si trovano in possesso di tali crediti”.

“La vita lavorativa media di donne e uomini in Italia e’ la piu’ alta d’Europa. Non si puo’ morire in fabbrica. E quota 41 continua ad essere l’ obiettivo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a margine di un convegno del Tempo, sottolineando quindi che “fermare la legge Fornero, che sarebbe entrata in vigore il 1 gennaio, e’ stato un atto di civilta’, di giustizia sociale e di opportunita’ per i giovani”.
   

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