Pnrr: Ey, consenso su piano ma scetticismo su riforma fiscale

Pubblicità
Pubblicità

(ANSA) – MILANO, 14 MAR – A oltre sei mesi dall’approvazione del Pnrr si riconferma il consenso sul piano, come occasione unica per il rilancio del Paese, ma emerge scetticismo sulla capacità della riforma fiscale, per come attualmente impostata, di raggiungere gli obiettivi prefissati. E’ quanto emerge da un’indagine di Ey e Swg, condotta su un campione di oltre 1.230 soggetti, tra manager e opinione pubblica, presentata durante l’Ey tax day.
    L’83% degli intervistati, contro il 92% di settembre 2021, considera il Pnrr un’occasione unica per il rilancio del Paese.
    “L’ottimismo rallenta – osserva Stefania Radoccia, managing partner di Ey Tax & Law in Italia -. E’ una sfida complessa che richiede grande capacità di execution e ritmo nella messa a terra delle riforme, a partire dal fisco, vere abilitatrici di un Paese più attrattivo e competitivo a livello internazionale”.
    Gli italiani chiedono “un sistema fiscale stabile e affidabile che consenta di programmare le attività anche nel medio periodo – evidenzia lo studio -. È necessario dunque superare logiche corporative di breve periodo e abbracciare la visione di un fisco come infrastruttura di medio lungo periodo, a prescindere dalle alternanze in termini governativi e politici”. Secondo l’indagine, per il 32% dei manager italiani la riforma del fisco e della giustizia civile sono prioritarie per rendere l’Italia più attrattiva per gli investitori stranieri. Per la stragrande maggioranza di manager (85%) e popolazione (83%), la complessità del sistema fiscale italiano è un ostacolo alla competitività internazionale delle imprese italiane e ostacola l’ingresso di imprese estere interessate a investire nel Paese. In particolare, i manager (l’85%) chiedono maggiore stabilità della normativa, limitazione della decretazione d’urgenza (69%), coinvolgimento delle parti sociali nelle discussioni (58%) e rafforzamento di organico e competenze dell’amministrazione finanziaria (54%). (ANSA).
   

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source