Proposta Bce, contro lo shock dell’energia tassare i ricchi

Pubblicità
Pubblicità

Tassare i ricchi per contenere gli effetti nefasti degli aumenti ‘monstre’ dell’energia: la proposta, che sembrerebbe arrivare dalle file della sinistra, è invece, a sorpresa, del capo economista della Banca centrale europea, Philip Lane, preoccupato soprattutto dall’ipotesi di mettere mano ai deficit nazionali più che di promuovere una ‘giustizia redistributiva’. Una posizione personale quella di Lane, non una policy della Banca centrale, che però trova anche un appoggio nelle posizioni più volte espresse in sede europea nelle raccomandazioni all’Italia: tassate di più i patrimoni e meno i redditi da lavoro. Sarebbero quindi i Paperoni, secondo Lane, a dover pagare il conto maggiore della crisi energetica. Un sacrificio che però compenserebbe almeno in parte il fatto che durante la pandemia i super-ricchi siano aumentati ed abbiano accresciuto i loro già ingenti patrimoni: secondo gli ultimi dati dell’Oxfam, ad esempio, ci sono 2.668 miliardari, 573 in piu’ rispetto al 2020, possiedono una ricchezza netta pari a 12.700 miliardi di dollari, con un incremento pandemico, in termini reali, di 3.780 miliardi di dollari. A registrare profitti record sono state le imprese nei settori caratterizzati da un forte monopolio, come quello energetico, alimentare e farmaceutico.

Tassare i ricchi sarebbe quindi quasi una tassa sugli extraprofitti al contrario: non si tassa la società (spesso a partecipazione pubblica e che quindi versa parte degli utili allo Stato) ma il ‘titolare’. Come noto in Italia il dibattito sugli extraprofitti a carico delle società energetiche è stato decisamente acceso ed è più volte stata avanzata la richiesta di aumentare notevolmente il prelievo. Quello che preoccupa Lane comunque non è la redistribuzione sociale ma l’incremento fortissimo dell’inflazione: “la grande domanda è se una parte di questo supporto (alle fasce più deboli e più esposte ai rincari) non possa essere finanziata attraverso aumenti della tassazione per i più ricchi”, che siano “i percettori di redditi più elevati o le società che continuano ad avere alti profitti nonostante lo shock energetico”. Una soluzione che “sarebbe meno inflazionistica rispetto all’ipotesi di allargare i deficit” per finanziare gli aiuti, dice Lane. Nel Belpaese il dibattito sullo scostamento dal pareggio di bilancio, e quindi la possibilità di fare nuovo deficit per aiutare famiglie ed imprese alle prese con le bollette, è in corso ed è stato molto presente in campagna elettorale. Nella stessa maggioranza uscita dalle urne le posizioni espresse sono state diverse e in alcuni casi contrapposte.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source