Nel terzo trimestre 2022 l’input di lavoro misurato in Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) è in lieve diminuzione rispetto ai tre mesi precedenti
(-0,1% rispetto al secondo trimestre 2022), mentre rallenta la crescita su base annua (+2,7% rispetto al terzo trimestre 2021). Anche l’occupazione cala leggermente rispetto al trimestre precedente (-52.000, -2,6%) e si riduce l’aumento su base annua (+1,1% o +247.000), a fronte di un calo dei disoccupati (-52 mila, -2,6%) e una leggera crescita degli inattivi di 15-64 anni (+30 mila, +0,2%). Lo si legge nella Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione nel terzo trimestre 2022 pubblicata da Istat, Ministero del lavoro, Inps, Inail e Anpal.
Confrontando le variazioni a prezzi costanti nelle componenti del costo del lavoro, tra il 2007 (anno che precede la crisi economica) e il 2020, risulta che “i contributi sociali dei datori di lavoro sono diminuiti del 4%, anche per l’introduzione di misure di decontribuzione, mentre i contributi dei lavoratori sono rimasti sostanzialmente invariati, le imposte sul lavoro dipendente sono aumentate in media del 2%, la retribuzione netta a disposizione dei lavoratori si è ridotta del 10%“. E’ quanto emerge dall’indagine “Reddito e condizioni di vita” 2021,con riferimento, per quel che riguarda il reddito,agli anni 2019 e 2020 dell’Istat.