Potranno rivolgersi ai centri per l’impiego i 159mila nuclei con componenti in età da lavoro compresa fra i 18 e i 59 anni che hanno ricevuto la notifica della sospensione del reddito di cittadinanza. Altri 88mila famiglie ‘fragili’, invece, sono già state avviate alla valutazione dei Servizi Sociali. E’ quanto afferma il comunicato diffuso oggi dal ministero del Lavoro sulla fase di transizione dal Reddito di Cittadinanza ai due nuovi strumenti di aiuto, l’Assegno di Inclusione e il Supporto alla Formazione e Lavoro.
Le Regioni: “Non informate sulla funzionalità della piattaforma”
Nell’incontro avuto oggi al ministero del Lavoro, le Regioni hanno presentato alcune criticità sul decreto lavoro, e quindi anche sulle nuove misure di sostegno che prenderanno il posto del Reddito di cittadinanza. I governatori, in particolare, hanno segnalato di non essere stati “ancora informati sulle caratteristiche e la funzionalità” della piattaforma Siisl, alla quale bisognerà iscriversi per poter usufruire dell’assegno di inclusione. Le Regioni, inoltre, suggeriscono di pensare ad una “modalità transitoria” nel caso in cui si dovesse riscontrare una “non funzionalità” della piattaforma.
Piattaforma attiva dal primo settembre
Sarà regolarmente attiva a partire dal primo settembre la piattaforma Siisl, lo strumento che servirà per la gestione del supporto per la formazione e il lavoro (Sfl). Lo rende noto il ministero del Lavoro in una nota nella quale informa che l’indicazione è stata fornita oggi nell’incontro con le regioni. “Al fine di velocizzare il più possibile la presa in carico di tutti i potenziali beneficiari delle nuove misure – prosegue la nota – il ministero del lavoro sta seguendo con attenzione il potenziamento della rete territoriale dei Centri per l’Impiego (…). Nei prossimi giorni sarà convocato un ulteriore incontro”.
La ministra del Lavoro Calderone in Aula al Senato giovedì
“Abbiamo chiesto che la ministra Calderone venga in aula giovedì alle 15.30 per comunicazioni sul reddito di cittadinanza e sulle modalità drammaticamente sbagliate” con cui è stato comunicato lo stop e “poniamo il tema dell’assegno unico perché ricordiamo che i percettori del reddito di cittadinanza non lo avevano”. A dirlo è il capogruppo del Pd, Francesco Boccia, al termine della conferenza dei capigruppo del Senato.
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