Settimana mercati: la crisi morde, arriva Draghi

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La crisi economica globale e i piani per stimolare la crescita sono i principali temi al centro dell’attenzione. Sotto i riflettori l’andamento dei contagi e la diffusione delle varianti del coronavirus. In Europa la settimana inizia con la riunione di lunedì dell’Eurogruppo mentre in Italia l’attenzione è rivolta al nuovo Governo guidato da Mario Draghi.

I mercati, orfani dei listini cinesi per i festeggiamenti del capodanno e con pochi indicatori macroeconomici, guardano alle mosse degli Stati Uniti con gli investimenti per le infrastrutture e le tecnologie green oltre al pacchetto di aiuti per stimolare la crescita, messo in campo dall’amministrazione Biden. Indicazioni sullo stato di salute dell’economia arriveranno con i dati sulla produzione industriale (17 febbraio). Nei giorni successivi previsti l’andamento dell’export (18 febbraio) e l’indice Pmi manifatturiero (19 febbraio). In arrivo giovedì i verbali della Fed di gennaio.

Nel Vecchio continente si affacciano i timori per le tensioni con Russia mentre dal Regno Unito si intravedono i primi effetti della Brexit. Oltre all’Eurogruppo prevista anche una riunione non di politica monetaria del Consiglio direttivo della Bce (17 febbraio) ed il giorno successivo i verbali di gennaio. La settimana sarà caratterizzata anche dai dati sulla produzione industriale e la bilancia commerciale dell’Eurozona (15 gennaio). In arrivo anche i dati sull’occupazione e il Pil (16 febbraio), la fiducia dei consumatori (18 febbraio) e l’indice Pmi manifatturiero (19 febbraio). In primo piano anche il Pil e l’andamento della manifattura della Germania ed i dati sulle immatricolazioni delle auto. Si guarda all’andamento dello spread tra i Btp e i Bund tedeschi con scadenza decennale, con il forte calo iniziato dopo l’incarico per il nuovo Governo a Mario Draghi. In arrivo anche i dati sulla bilancia commerciale (16 febbraio) e i prezzi al consumo (19 febbraio).

Proseguono infine le trimestrali con i risultati finanziari dell’Eni (18 febbraio) e di Poste (17 febbraio). Grande interesse anche per le criptovalute, con i Bitcoin che hanno continuato a correre ed hanno toccato i 45.000 dollari.

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