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Sindacati: ‘C’è l’accordo. Ora Ita cambi rotta o mobilitazione’

     “Un importante accordo per tutti i lavoratori Alitalia che garantisce una stabilità retributiva fino a settembre 2022”. Ad affermarlo le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo sull’intesa raggiunta con Alitalia in amministrazione straordinaria al Ministero del Lavoro sulla cassa integrazione, spiegando che “è propedeutica al tavolo con il ministro Orlando, convocato venerdì 8 ottobre, nel quale saranno stabiliti gli ammortizzatori sociali per le tutela e l’accompagnamento del lavoratori nell’arco del piano industriale di Ita”.
    “Un altro passo importante – sottolineano le organizzazioni sindacali – è l’approvazione in Parlamento della mozione, presentata dalla maggioranza, che impegna il Governo su occupazione, sulla garanzia dell’applicazione del contratto nazionale da parte di Ita nel rispetto articolo 203 del Decreto Rilancio e sugli asset strategici della manutenzione e dell’handling che devono rientrare nel piano Ita”.
    “Adesso – spiegano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA – ci aspettiamo che il management aziendale di Ita cambi rotta, seguendo la direzione indicata dal Parlamento, per permettere una partenza serena e proficua della nuova compagnia il prossimo 15 ottobre. In assenza del cambio di rotta auspicato, la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori continuerà fino a quando non avremo risposte alle nostre richieste”. 

“Il 15 si parte, è un impegno che ci siamo presi come azienda e che è stato ribadito ieri dal viceministro Castelli. Il nostro compito è fare tutto quello che è necessario per portare a casa questo obiettivo”. Lo ha dichiarato il presidente esecutivo di Italia Trasporto Aereo, Alfredo Altavilla, a margine del EY Digital Summit. “La trattativa per le assunzioni è ben che finita. Sono tutti a bordo e hanno firmato il contratto che abbiamo inviato loro. Stiamo finalizzando gli ultimi. La parte assunzioni è direi alle spalle”, ha proseguito.

Quindi ha aggiunto: “Uno sciopero per il 15 mi sembrerebbe una vergogna nazionale e qualcosa che danneggerebbe l’immagine del nostro Paese a livello internazionale. Non riesco veramente a comprendere come possa essere un argomento di pressione”.  “Se qualcuno sta cercando il modo per sabotare definitivamente questa trattativa lo sciopero del 15 è la modalità perfetta”, ha sottolineato.
   



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