Agcom, multe a Google e Twitch per la pubblicazione di video sul gioco d’azzardo

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Due milioni e 250mila euro di multa a Google e 900mila euro a Twitch per avere consentito la pubblicizzazione del gioco d’azzardo, infrangendo così l’articolo 9 del decreto Dignità del 2018. Sono le sanzioni decise dall’Agcom, al termine di due procedimenti che hanno preso le mosse da “numerose segnalazioni” pervenute all’Autorità.

Gli accertamenti che hanno fatto seguito a queste segnalazioni “hanno accertato la presenza di oltre 80 canali YouTube e Twitch contenenti più di 20.000 video che pubblicizzavano slot-machine, gioco d’azzardo, scommesse sportive e gratta e vinci”.

In entrambi i procedimenti, le società sono state ritenute responsabili in quanto titolari del mezzo di diffusione dei video pubblicati da soggetti terzi, e con i quali avevano specifici contratti di partnership commerciale. Questo è dunque il punto dirimente: l’accordo commerciale genera la responsabilità sul contenuto.

L’autorità spiega ancora che i contenuti illeciti sono stati rimossi; ma è stato altresì “ordinato alle piattaforme di rimuovere e impedire il caricamento da parte di quei soggetti di analoghi video violativi”, come disposto dal Regolamento per i servizi digitali (Dsa).

Archiviato, infine, il procedimento nei confronti di TikTok “avendo rilevato l’assenza di un rapporto contrattuale con i 30 content creator che hanno effettuato il caricamento dei contenuti contestati”.

Il commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, sintetizza la rilevanza della decisione di oggi: “Le piattaforme siano più responsabili dei contenuti che vengono pubblicati – il suo commento – Conosco benissimo il lavoro che viene fatto quotidianamente per rendere la Rete un ambiente bello e sicuro, ma forse serve qualche sforzo in più. Queste delibere non si limitano a imporre sanzioni nei confronti degli OTT per violazione del decreto di dignità, ma rappresentano un attribuzione di responsabilità in capo alle piattaforme quando sussistono partnership commerciali. Il Programma partner di YouTube (YPP) e la partnership proposta da Twitch ne sono un chiaro esempio”.

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