Spalletti: “A mio fratello devo tutto, la sua morte un dolore enorme. Riabbracciare Totti una liberazione”

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Dallo scudetto col Napoli alla panchina della Nazionale. Sta vivendo al massimo un anno che sta cambiando la sua vita, senza dimenticare da dove è venuto. Luciano Spalletti, ct azzurro, vive nella campagna toscana dove tutto è iniziato: “Con tre-quattro palloni, e il pallone è il regalo più bello che potessero farmi perché avevo sempre paura di rimanere senza”. Papà magazziniere, mamma operaia: “Nella stanza che dividevo con mio fratello Marcello c’erano due lettini, i quadretti dei calciatori e sul tavolo le figurine Panini. Marcello – ha raccontato il ct in un’intervista al Corriere della Sera – aveva capito che a giocare a calcio ero bravino ed era orgoglioso di me, Mi ha sempre protetto, mi spingeva a migliorare. Se n’è andato anni fa per un tumore, ho sofferto molto”.

Spalletti: “Girone dell’Europeo duro, ma lo sarà anche per gli altri”

All’Europeo che si giocherà in estate la sua Italia dovrà affrontare Spagna, Croazia e Albania. “Essere in quarta fascia ci ha fatti arrivare al sorteggio con l’umiltà di avere molte squadre davanti. L’unico modo per passare il girone sarà quello di fare subito partite di altissimo livello. Comunque anche Spagna, Croazia e Albania non saranno felicissime, visto che hanno beccato l’Italia tra le squadre in quarta fascia. Dipende solo da noi, siamo l’Italia”.

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Spalletti, Totti e l’abbraccio: “Una liberazione”

E poi una battuta anche su Francesco Totti, dopo l’abbraccio all’Ospedale Bambino Gesù di Roma dopo molto tempo: “I fischi dell’Olimpico nel giorno dell’addio di Totti mi dispiacquero molto. Io ho sempre cercato di fare il bene della Roma, con la quale abbiamo fatto un bel gioco e ottenuto ottimi risultati. E ho cercato anche di fare il bene di Totti, che è stato uno dei più grandi giocatori del nostro calcio. Per me, riabbracciarlo è stato come una liberazione”.

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