Liliana Segre querela l’ex diplomatica Elena Basile per le parole sui bambini in guerra. Il figlio della senatrice: “Si assuma le sue responsabilità”

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Parte la querela di Liliana Segre verso l’ex diplomatica Elena Basile che l’aveva accusata nei giorni scorsi di aver commiserato “solo i bambini ebrei” vittime del conflitto in Medio Oriente. La decisione viene comunicata dal figlio della senatrice a vita, l’avvocato Luciano Belli Paci, che aveva cercato un contatto con la donna dopo le sue “sentenze” che circolavano sui social da vari giorni. Belli Paci aveva chiesto a Basile di rimuovere immediatamente i contenuti diffamatori verso la madre Liliana e di fronte a nuovi post offensivi pubblicati questa mattina dalla ex diplomatica, la famiglia ha deciso di procedere per le vie legali. Cosa che è stata fatta in passato anche per i post sui social pubblicati da Chef Rubio e da altri odiatori del web.

“Ieri notte mi sono pervenute due mail della Dott.ssa Elena Basile, in risposta alla mia mail di contestazione di ieri mattina – spiega Belli Paci -La Basile sostiene che il pensiero di Liliana Segre sarebbe stato travisato da non meglio precisati articoli di stampa – a seguito dei quali sarebbe nato il suo video – e che dunque la senatrice dovrebbe chiedere a quei giornali che l’hanno fraintesa, e non a lei, di rettificare. Si dichiara inoltre felice di apprendere che la Senatrice Segre ha a cuore la morte dei bambini di tutte le nazionalità e gruppi etnici. Infine, si dice spiacente se il video ha ferito Liliana Segre”.

Belli Paci ha risposto a Elena Basile che accusava, in particolare Repubblica, di aver “travisato” le parole nettissime pronunciate da Liliana Segre sul suo dolore “per tutti i bambini di tutte le nazionalità e dio tutte le religioni”, parole pronunciate pubblicamente in diverse occasioni, e in particolare alla cerimonia per la laurea Honoris causa all’università Statale il 27 gennaio scorso. “Le ho precisato – dettaglia Luciano Belli Paci – che i travisamenti del pensiero di Liliana Segre da parte della stampa non risultano, che prendiamo atto del fatto che non ritiene di assumersi le sue responsabilità per le affermazioni diffamatorie ed ingiuriose contenute sia nel video sui social pubblicato sia nell’intervista pubblicata da un giornale online, che prendiamo atto del fatto che non ritiene di adottare le misure riparatorie suggerite, che pertanto Liliana Segre ha dato incarico al suo penalista di fiducia – l’avvocato. Vincenzo Saponara di Milano, di procedere a norma di legge nei suoi confronti”.

Basile di prima mattina aveva scritto su Instagram: “Sono in viaggio in Africa e un amico mi invia questo vergognoso articolo (di Repubblica ndr).La senatrice Segre deve aver avuto un altro eccellente giornalista che ha travisato il suo pensiero facendole dichiarare che mentre era in corso il massacro a Gaza lei non riusciva a dormire perché pensava ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre. Dopo aver letto questa faziosa intervista ho rilasciato un video in cui esprimevo il mio addolorato stupore. Sarei veramente felice se la senatrice smentisse questa stampa faziosa. Ho stima della senatrice e sono sicura che la sua indignazione andrebbe rivolta verso chi ha travisato il suo pensiero. Sono sicura che ha a cuore sia i bambini ebrei sia quelli di Gaza. E non vedo l’ora di leggere una sua dichiarazione in questo senso che contribuirebbe al bene comune e farebbe vergognare i pennivendoli venduti. Forza senatrice combattiamo la stessa battaglia contro l’odio e la falsità”.

Attacco a Liliana Segre, la solidarietà della Commisione in Senato

Solidarietà a Segre arriva dalla Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza del Senato di cui la senatrice è presidente: “Esprimiamo incredulità e indignazione per le parole estremamente offensive contro la Presidente Segre. I membri della commissione antidiscriminazione, presieduta dalla senatrice a vita, si stringono alla Presidente e respingono con forza le assurde falsità proposte dall’ex funzionaria della Farnesina, Elena Basile, sul suo profilo Facebook, sulla rete e su organi di stampa, e s’impegnano a continuare il lavoro per contrastare strategie mirate a istigare all’odio e per contrastare l’antisemitismo, il razzismo e ogni forma di discriminazione. Un impegno espresso all’unanimità. I commissari si uniscono con affetto e assoluto sostegno alla Presidente Segre”.

Così anche la Fondazione Gariwo-Giardino dei Giusti: “Questo attacco a Liliana Segre è di una gravità assoluta e per questo non solo esprimiamo solidarietà alla senatrice e a tutta la sua famiglia, ma invitiamo la società a prendere molto sul serio questo episodio e a trarne tutte le conseguenze. Oggi alcuni intellettuali vorrebbero colpevolizzare gli ebrei per quanto accadde in Medio Oriente con il fine di dimostrare la loro diversità pericolosa. Una cosa è discutere le possibili soluzioni politiche della crisi in Medio Oriente, un’altra è farne un pretesto per legittimare i propri pregiudizi verso gli ebrei come un valore positivo. È anche questo un punto di riflessione”.

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