L’attacco di Schlein: “Per un anno il governo ha piantato solo bandierine identitarie negli occhi dei più fragili”

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“Per un anno il governo ha piantato solo bandierine identitarie negli occhi dei più fragili”. È duro e diretto l’attacco di Elly Schlein all’esecutivo di Giorgia Meloni. Parlando nel suo intervento introduttivo alla direzione del Pd al Nazareno, la segreteria dem ha accusato: “Per mesi il governo ha negato la realtà. Ora si sono accorti che la coperta è molto corta, ma sono stati loro a accorciarla con14 condoni e non contrastando l’evasione fiscale”.  A questo, si aggiunge il fatto che “la Nadef presentata dall’esecutivo è molto tirata e inadeguata ad affrontare una situazione difficile. Le previsioni di crescita per il 2024 sono sovrastimate. Le previsioni sul debito incorporano 20 miliardi di privatizzazioni in tre anni, un obiettivo irrealistico. Basta poco per far saltare i conti”.

Insomma, denuncia Schlein, “con la destra l’Italia frena e noi vogliamo che torni a crescere”. Per questo, ha annunciato la segretaria del Pd lanciando la manifestazione, “l’11 novembre saremo tutti in piazza come alternativa alla destra”.

I migranti 

Parlando di Ue, Schlein ha sottolineato: “L’Europa alla quale guardiamo è quella immaginata in una piccola isola da antifascisti al confino ai quali la privazione della libertà no impedì di sognare in grande e costruire un manifesto visionario e ancora attuale”.  Ma, avverte, “l’Unione oggi rischia l’irrilevanza in un mondo sempre più multiplurale. C’è un nuovo protagonismo di Cina e India e l’Europa deve saper leggere con occhi diversi il Mediterraneo e l’Africa”. Non a caso, “dedichiamo una attenzione sempre superficiale a un continente martoriato da guerre e carestie, non possiamo non guardare alle violazioni dei diritti umani e alle condizioni che portano a grandi migrazioni, come la crisi climatica. Pensiamo al Sahel, ad esempio. E seguire con grande attenzione la situazione in Nord Africa, Libia e Tunisia, che oggi non è un porto sicuro nè per i migranti che la attraversano nè per i suoi stessi cittadini, a causa della torsione autoritaria di Saied”.  Poi l’appello: “L’Europa salvi vite nel Mediterraneo con una Mare Nostrum europea”.

Le elezioni Europee 

Schlein durante il suo intervento alla direzione Pd ha affrontato anche la questione delle elezioni Europee del 2024. “Sono uno spartiacque, uno snodo decisivo per le politiche di domani”, ha precisato la segretaria dem. Che però si oppone”a una logica riduttiva e modesta di chi legge le europee come una conta per i rapporti di forza con il governo o tra le opposizioni, come un derby per contendersi a suon di distinguo i voti con gli alleati”. Per questo, ci tiene a precisare riferendosi alle divisioni con i 5S (che non cita esplicitamente), “continueremo sulla strada che ci porta a evitare distinguo e polemiche con le altre opposizioni, non ci interessa competere per lo zero virgola con le altre opposizioni, ci interessa ricostruire fiducia con quel 50 per cento di italiane e italiani che non vanno più a votare”.

Il salario minimo 

Infine, un accenno alla proposta di legge sul salario minimo. “Stiamo ancora aspettando una risposta e una proposta alternativa che non vediamo”, ha ricordato Schlein. “Non smobilitiamo, ma rilanciamo aggiungendo altre battaglie importanti. Dall’8 ottobre abbiamo preso l’impegno di fare un grande ‘firma day’ in tutto il Paese con le altre opposizioni sul salario minimo. Ci servirà ad arrivare più forti all’appuntamento” in Aula del 17 ottobre.

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