Eros Ramazzotti a Sanremo, i 40 anni di ‘Terra promessa’. “Milioni di bambini in zone di conflitto: basta sangue, basta guerre”

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“Basta sangue, basta guerre. Pace!”. L’appello di Eros Ramazzotti parte dal palco dell’Ariston mentre la popstar canta Terra promessa, il brano che compie quarant’anni e che lanciò, proprio dal Festival di Sanremo, la carriera di Ramazzotti. Mentre canta, platea e galleria si alzano in piedi a ballare, in galleria viene inquadrato un cartello, “Eros, noi saremo sempre i ragazzi di oggi”. Il cantante prosegue a cappella con i coristi dell’orchestra, in un momento emozionante in cui il pubblico segna il tempo con le mani e Ramazzotti ricorda i “quasi cinquecento milioni di bambini che vivono in zone di guerra e non vedranno mai la terra promessa”.

Correva l’anno 1984 quando, tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo, un semi sconosciuto Eros Ramazzotti sbaragliava la concorrenza aggiudicandosi non solo la sfida, ma anche l’ingresso nell’Olimpo della discografia con quella Terra promessa passata alla storia.

E che compie esattamente quarant’anni: e quale miglior modo di festeggiare per Ramazzotti se non ritornare su quello stesso palco dove tutto è cominciato? Detto, fatto: il cantante romano sarà infatti l’atteso super ospite della terza serata di questa sera di Sanremo 2024 dove, a distanza di quarant’anni, riproporrà quella Terra promessa che, effettivamente, lui è riuscito a raggiungere.

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Scritta dallo stesso Ramazzotti assieme a Renato Brioschi (de I Profeti) e Alberto Salerno (marito di Mara Maionchi), la canzone è un inno a quei “ragazzi di oggi” che pensano sempre all’America, guardano lontano, alla ricerca proprio di “una terra promessa, un mondo diverso”. Con tanto di cori cantati nientemeno che dall’indimenticata Mia Martini.

Eros Ramazzotti compie 60 anni. E ci sono anche gli auguri (pubblici) di Aurora

Pubblicata il 3 febbraio 1984, il successo fu immediato (sia in Italia che all’estero), lanciando ufficialmente Ramazzotti nel mondo musicale. Da dove continua a regnare indiscusso. “È un piacere premiare un giovane, un giovane di vent’anni, che vive in questo momento il momento più bello, sono i secondi più affascinanti e più emozionanti della tua vita – gli aveva detto l’allora conduttore Pippo Baudoti sei mangiato tutte le unghie prima di uscire, adesso mai più perché sei divo affermato”.

E con i suoi sessant’anni compiuti lo scorso 28 ottobre, Ramazzotti è oggi pronto a tornare ragazzo, quello stesso ragazzo che, quarant’anni fa, si affacciava al mondo con una valigia di sogni: “Ero più giovane di adesso, adesso sono un po’ più spigliato – ha dichiarato il diretto interessato poco dopo il suo arrivo all’Ariston questo pomeriggio – sono venuto qui perché qui tutto è iniziato, è il minimo”.

“Le persone mi fermano e mi rivolgono i loro auguri, che io metterò da parte” aveva invece rivelato poco dopo aver vinto le Nuove Proposte in un’intervista a Maurizio Seymandi, che gli aveva prontamente consigliato “Mettine via un po’ perché magari, tra un paio d’anni, se rimani senza auguri hai messo via quelli dell’84, ben stagionati, e saranno utilissimi”.

E mentre sui social il cantante ha ricordato proprio come “Il 3 febbraio 1984 a Sanremo il mio sogno si è realizzato grazie a voi e al duro lavoro quotidiano, abbiamo passato 40 anni pazzeschi”, dedicando il post ai fan che lo sostengono da quattro decenni, in attesa di ricreare le atmosfere e le sensazioni di quel lontano ‘84 promette: “Il sogno continua”.

1998 Getty Images

Dopotutto l’aveva detto in Terra promessa come “Noi non ci fermeremo, non ci stancheremo di cercare il nostro cammino. Siamo ragazzi di oggi, zingari di professione, con i giorni davanti e in mente un’illusione”.

Il testo di ‘Terra Promessa’

Siamo ragazzi di oggi

Pensiamo sempre all’America

Guardiamo lontano

Troppo lontano

Viaggiare è la nostra passione

Incontrare nuova gente

Provare nuove emozioni

E stare amici di tutti

Siamo ragazzi di oggi

Anime nella città

Dentro i cinema vuoti

Seduti in qualche bar

E camminiamo da soli

Nella notte più scura

Anche se il domani

Ci fa un po’ paura

Finché qualcosa cambierà

Finché nessuno ci darà

Una terra promessa

Un mondo diverso

Dove crescere i nostri pensieri

Noi non ci fermeremo

Non ci stancheremo di cercare

Il nostro cammino

Siamo ragazzi di oggi

Zingari di professione

Con i giorni davanti

E in mente un’illusione

Noi siamo fatti così

Guardiamo sempre al futuro

E così immaginiamo

Un mondo meno duro

Finché qualcosa cambierà

Finché nessuno ci darà

Una terra promessa

Un mondo diverso

Dove crescere i nostri pensieri

Noi non ci fermeremo

Non ci stancheremo di cercare

Il nostro cammino

Noi non ci fermeremo

Non ci stancheremo

Ed insieme noi troveremo

Una terra promessa

Un mondo diverso

Dove crescere i nostri pensieri

Noi non ci fermeremo

Non ci stancheremo di cercare

Il nostro cammino

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