Scommesse: Tommasi “c’è difficoltà nel trovare equilibrio umano”

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“Vedo una difficoltà generale nel mondo dello sport di non vivere quel ruolo di crescita umana che invece c’è. Proprio perché c’è, quando accadono fatti che smentiscono il valore della persona che fa sport, il rimbombo è forte”. Damiano Tommasi, ex giocatore, a lungo anche alla guida del sindacato calciatori e oggi sindaco di Verona, ha parlato così ai microfoni di Radio Serie A dei problemi che sta vivendo il calcio, in particolare per la vicenda delle scommesse.    “Si ha l’impressione che chi è un campione nello sport lo sia inevitabilmente per altri valori e per altre scelte – sottolinea Tommasi -. Gli occhi di tanti ragazzi e di tante persone sono sui campioni e non sempre c’è una responsabilizzazione di questo ruolo. Perché, a proposito di scelte utilitaristiche, credo che su questo si faccia poco lavoro. Calciatori come Cafu, la differenza la facevano fuori dal campo. In campo erano fenomeni, ma chi era fenomeno davvero, era irraggiungibile anche fuori per scelte e spessore umano. Nella crescita, questa attenzione alle scelte viene poco considerata. Poi se ne pagano le conseguenze in fragilità e sicurezza, oltre che di continuità di risultati.    Maldini, che per me è il miglior italiano di tutti i tempi, è stato il migliore per l’equilibrio umano che aveva. Si pensa che questo aspetto sia secondario, o che sia importante per chi non fa l’atleta. Sono convinto che il grande atleta si innesti sulla grande persona, spesso questo ruolo è affidato a genitori e insegnanti, qualche volta ad allenatori. Mazzone, ad esempio, è stato allenatore ed educatore e lo spessore che aveva ha fatto la differenza”.   
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