Delitto di Puegnago, dopo aver ucciso la madre Mauro Pedrotti ne annuncia la scomparsa in un manifesto mortuario

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Ha ucciso la madre. Ha confessato di averlo fatto e, dopo essersi preso la responsabilità della sua morte davanti ai carabinieri, al pubblico ministero e al gip nel corso dell’interrogatorio di convalida, la ha anche annunciata.

“E’ mancata all’affetto dei suoi cari Santina Delai, ved. Pedrotti, 78 anni. Ne danno il triste annuncio il figlio Mauro con la moglie, la figlia il genero, le sorelle, i fratelli e i nipoti tutti” si legge da giorni sui manifesti mortuari che annunciano il funerale dell’anziana trovata con uno straccio stretto attorno al collo all’alba dello scorso mercoledì nella sua abitazione di via Panoramica a Puegnago del Garda, il paese affacciato sul Benaco investito all’alba di mercoledì dall’efferato omicidio.

Anche se pare improbabile che sia stato proprio Mauro Pedrotti a volersi in prima fila sul necrologio, non foss’altro perché alle prese con la confessione proprio nelle ore in cui si organizzava il funerale della madre, non capita spesso che la vittima e il suo assassino reoconfesso compaiano sullo stesso annuncio.

La rimozione del corpo della madre dalla scena del delitto è comunque stato uno dei primi pensieri del figlio. Agli atti risulta che, mercoledì mattina, un’ora dopo aver strangolato la madre e quando del decesso dell’anziana i carabinieri non erano ancora stati avvisati, sia stato proprio Mauro Pedrotti a chiamare le onoranze funebri. “Venite a prendere il cadavere di mia mamma: l’abbiamo appena trovata, l’hanno strangolata, sono stati i ladri” aveva detto il 54enne al titolare dell’agenzia. Che fosse un tentativo di far sparire il corpo dell’anziana madre o meno è circostanza che gli inquirenti stanno cercando di approfondire. L’operazione di sicuro non è riuscita. Chiamati dal datore di lavoro, che aveva scortato Pedrotti a casa, i carabinieri sono arrivati prima e il 54enne è finito in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dal vincolo di parentela e dalla minorata difesa della donna.

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