La strana polmonite che sta colpendo i cani negli Stati Uniti: il colpevole è un “batterio mai visto prima”

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Un patogeno sconosciuto sta causando centinaia di polmoniti fra i cani negli Stati Uniti. Si pensava fosse un virus, ma ora i ricercatori ritengono che la malattia respiratoria potrebbe essere causata da un nuovo tipo di infezione batterica: un batterio “funky” che si comporta in modo anomalo e oltre a uccidere i cani sta facendo ammalare migliaia di esseri umani.

I cani che si ammalano manifestano sintomi influenzali fra cui tosse, occhi che lacrimano, starnuti e letargia, e non rispondono alle cure antibiotiche. Le prime indagini sulle cause della malattia sono state condotte da ricercatori del Laboratorio di diagnosi veterinaria dell’Università del New Hampshire e dell’Hubbard Center for Genome Studies su 40 cani del Rhode Island e del Massachusetts. E ad averlo definito “strano” è stato proprio il dottor David Needle, a capo della ricerca. 

Pare che questo agente patogeno sia “più piccolo di un normale batterio, rispetto alla dimensione del suo genoma”. E’ per questo che i comuni esami Pcr respiratori sui cani malati sinora sono risultati tutti negativi. Per farla breve, “questa caratteristica lo rende più difficile da trovare e sequenziare”. C’è poi anche da dire che questo germe “è nuovo come potenziale causa di malattia, ma è probabile che sia – o si sia evoluto da – un componente del microbioma del cane”, ha aggiunto Needle.

La scoperta arriva dopo che “il sequenziamento iniziale aveva mostrato l’assenza di agenti patogeni virali, batterici o fungini conosciuti. Se lo abbiamo trovato è stato merito del tenace e dispendioso lavoro del giovane ricercatore Lawrence Gordon che ha mostrato la presenza di questo batterio atipico in 21 dei 30 campioni iniziali del New Hampshire che erano inizialmente risultati puliti”.

Tuttavia, questo ancora non spiega l’epidemia che sembra esser partita indipendentemente dall’Oregon e dal Colorado con centinaia di casi non correlati fra loro. Questo sta generando anche una sorta di psicosi, con sempre più persone che riportano casi di morte sospette dei propri cani e sintomi simili negli esseri umani.

Come riconoscerla, dunque? Sembra che i diversi casi abbiano in comune soprattutto la “tosse, forte e ripetitiva, di solito peggiore al mattino e alla sera o semplicemente dopo un po’ di esercizio”, spiega la veterinaria Sarah Marpet del Country Willow Veterinary Hospital. Secondo la dottoressa Amber Karwacki, veterinaria di Heart + Paw, la tosse può essere sia grassa che secca. “Stiamo vedendo alcuni cani che sviluppano qualcosa come la bronchite, con tosse che perdura da mesi alla volta. Altri hanno la polmonite cronica, ma è lieve, quindi possiamo curarla a casa. Altri ancora mostrano una polmonite acuta e grave, e sono quelli che tendono a morire entro 48 ore dalla diagnosi, nonostante ricevano le migliori cure possibili”.

Ad oggi l’unica cosa che si può fare è “dar loro antibiotici a titolo precauzionale, farmaci per la tosse e talvolta antidolorifici per farli sentire meglio”, aggiunge la dottoressa Karwacki, spiegando che “i casi più gravi devono essere  ricoverati in ospedale, messi sotto ossigeno e trattati con farmaci e liquidi per via endovenosa”. E ad oggi l’unico modo per difendere i cani è “assicurarsi che siano aggiornati sulle vaccinazioni”, “evitando che bevano da ciotole condivise o usino giocattoli di altri cani”. In caso di sintomi respiratori è bene praticare l’isolamento e rivolgersi immediatamente al proprio veterinario.

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