“Prostituta a 15 anni per guadagnare, convinta da un fotografo”: in aula le lacrime della baby squillo

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“Avevo 15 anni, mi sono prostituita per guadagnare. Poi mi sono schifata di quello che ho fatto e sono stata persuasa a fare”. A parlare è Michela (nome di fantasia, ndr) e la sua testimonianza in aula serve a ricostruire quanto accaduto in uno studio di Torre Angela nel 2016. Davanti a Massimiliano Bonanni, architetto con la passione per la fotografia ora imputato di prostituzione minorile, la ragazza si fa forza. Lacrime, brividi: la ragazza è disgustata dal suo passato.

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Non solo Bonanni. Come riportano più quotidiani, ad aver approfittato della ragazza e di un’altra giovanissima vittima è stato anche Stefano Grimaldi. Fotografo per hobby ed ex carabiniere, è già stato condannato a 7 anni di reclusione sempre per prostituzione minorile.

“Mi sono fatta convincere dal pensiero di avere dei soldi facili. Vedevo la mia amica che li aveva. Tirava fuori 100 euro e mi sembravano tanti. Ora cancellerei tutto”, singhiozza Michela in tribunale.

Tutto inizia quando la ragazza, allora un’adolescente, incontra Grimaldi. Fa foto e organizza Miss ragazza Number one. Sembra affidabile, i video della serata su YouTube sono rassicuranti. Michela li vede e contatta l’uomo e lo raggiunge nel suo studio a Torre Angela. “All’inizio le foto erano normali, volevo entrare nel mondo della moda. Gli scatti sono diventati osceni e mi pagavano per fare sesso, anche 5 volte al giorno”.

I conati di vomito interrompono la deposizione. Ma il processo ha i suoi tempi e la testimonianza arriva allo snodo cruciale: “Un giorno con Grimaldi c’è anche Bonanni, hanno una telecamera. Gettano soldi in aria e hanno rapporti con una ragazza”. È l’ultimo step prima della denuncia. Grimaldi viene arrestato, Bonanni indagato e rinviato a giudizio. Ora si marcia verso la sentenza.

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