Nfl, la gaffe di coach McDermott: esalta il piano d’attacco coordinato dei terroristi dell’11 settembre e lo cita ad esempio per il suo team. Poi chiede scusa, con le lacrime agli occhi

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I discorsi motivazionali dei coach ai giocatori spesso vengono citati anche nelle grandi aziende per stimolare la competitività e produrre risultati.

Celebre quello, cinematografico ma non dissimile dalla realtà degli spogliatoi Nfl, di Al Pacino nelle vesti di Tony D’Amato in Any given sunday, filmone senza sconti sul football professionistico firmato da Oliver Stone. Ma, si sa, a volte, si va oltre. Coach Sean McDermott, guida dei Buffalo Bills, ha decisamente superato la misura quattro anni fa. Durante il tranining camp dei suoi Buffalo Bills. E’ andato oltre, molto oltre…

Lo svela un articolo di Tyler Dunn sulla pagina Substack che cita sette fonti anonime e che non è stato smentito dal diretto interessato. Dunque, l’head coach che ha riportato i Bills a essere nuovamente competitivi (anche se in questa stagione le cose non vanno molto bene) dopo troppe stagioni di anonimato, nel training camp del 2019 ha fatto un discorso ai suoi giocatori citando l’11 settembre. Ma non l’orrore di quella giornata che ha cambiato il mondo, no…Bensì la perfetta capacità comunicativa e organizzativa dei terroristi di Osama bin Laden nel mettere in atto il loro piano d’attacco…Proprio così.

I dirottatori non visti come un pugno di vili assassini ma come un gruppo di persone che sono state in grado di mettersi sulla stessa lunghezza d’onda per orchestrare gli attacchi alla perfezione. Frasi sconcertanti. Che offendono l’America, il prezzo di sangue che ha pagato l’11 settembre, e l’intera umanità. E difatti un secondo dopo queste rivelazioni negli Usa coach McDermott è finito sul banco degli imputati. Non poteva essere altrimenti.

Così il coach travolto dalle sue stesse parole ha indetto una improvvisa conferenza stampa dove è apparso sconvolto ed emozionato sino alle lacrime. “Chiedo scusa” ha esordito e ha continuato a dire, mostrandosi consapevole della enorme gaffe, se così si può chiamare.

“Convocai una seconda riunione della squadra un’ora dopo per scusarmi subito con i giocatori. E lo farò ancora con la mia squadra attuale (dopo l’uscita dell’articolo, ndr)”, ha affermato mentre le lacrime nei suoi occhi erano evidenti a tutti.

“Non solo l’11 settembre è stato un evento orribile nella storia del nostro Paese, ma un giorno in cui ho perso un buon amico di famiglia”, ha aggunto McDermott nel gelo della sala stampa dei Bills.

Una gaffe clamorosa e grave che, nonostante le scuse, non verrà dimenticata e che oscura i buoni risultati sin qui raggiunti con i Bills. I media Usa censurano senza se senza ma quelle esternazioni nel chiuso di uno spogliatio.

Lo scoop, anche se retrodatato (tutto, ripetiamo, accadde 4 anni fa), ne macchia l’immagine e fa discutere anche sul suo equilibrio vista la sproporzione tra il paragone usato e il fine che si proponeva: la capacità di un gruppo di comunicare per raggiungere efficacemente il risultato. Peccato che, nel caso in questione, fosse una delle stragi più feroci e ingiustificabili dell’umanità.

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