Opec contro l’addio ai fossili. Ira dei Paesi Ue

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Polemiche dopo l’ultimo documento della presidenza della Cop28 diffuso ieri pomeriggio con una scaletta di tutti gli argomenti da sottoporre ai ministri dei 197 Paesi partecipanti alla Conferenza nell’auspicio di trovare convergenza su un accordo finale. Nei giorni scorsi, il capo dell’Opec con una lettera aveva esortato i membri del cartello petrolifero a respingere qualsiasi accordo ai negoziati sul clima in corso a Dubai che prevedesse l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Un veto che ha visto la ferma reazione dagli ambientalisti e di altri Paesi.
    Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha definito la lettera “una mossa di puro interesse di parte” e ribadito che “la Cop deve dare un percorso che è quello della decarbonizzazione che significa superare la fase carbone e successivamente la fase petrolio”. La ministra francese dell’Energia, Agnes Pannier-Runacher, ha dichiarato di essere “sbalordita” e “arrabbiata” mentre la ministra spagnola per la Transizione ecologica, Teresa Ribera, ha definito l’operazione “disgustosa”. ” Intanto i Paesi vulnerabili in particolare puntano ad un accordo ambizioso che porti all’abbandono di carbone, petrolio e gas che secondo la scienza sono all’origine delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dall’attività umana e che sono responsabili del riscaldamento globale.
    Le emissioni prodotte dai principali progetti di estrazione di petrolio e gas nei paesi membri dell’Opec del Golfo causeranno più di 43 milioni di morti premature nella regione entro la fine del secolo, secondo i ricercatori della rete ambientalista Lingo (Leave it in the ground).
   

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