Dai gioielli al cibo: quante belle cose si fanno con la CO2

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Questione di prospettive. E se la CO2 diventasse una risorsa?  Mentre il mondo si interroga sugli effetti delle missioni globali di anidride carbonica c’è chi s’ingegna cercando soluzioni innovative per farsela in qualche modo amica. Come? Recuperando il carbonio della molecola e traducendolo in prodotti sintetici, in combustibili, in fertilizzanti, in cosmetici, in proteine. Persino in superalcolici (sic!), in diamanti e nei trattamenti di benessere. La carbossiterapia, un trattamento medico che prevede l’iniezione dell’anidride carbonica a livello sottocutaneo, è utilizzata in particolare in dermatologia, medicina vascolare ed estetica e in ginecologia.

Così le startup si sfidano a colpi di intuizioni, alimentando la cosiddetta clean technology, un settore in forte crescita negli ultimi anni. E sempre più multinazionali hanno compreso la necessità di trovare alternative virtuose ai combustibili fossili. Investendo in ricerca e riducendo in modo drastico le emissioni. Per una rivoluzione silenziosa che ha già dato vita a progetti più che promettenti. Una rivoluzione che, secondo le previsioni più ottimistiche, da sola potrebbe consentire di ridurre le emissioni mondiali del 10%.

E se un tempo l’anidride carbonica veniva utilizzata soprattutto dall’industria delle bevande (10 milioni di tonnellate all’anno per più processi, in primis per le bibite gassate e per decaffeinare il caffè), paiono moltiplicarsi le strade virtuose si sono decisamente moltiplicate.

Molto si muove anche in Italia, dove la necessità aguzza l’ingegno. Basti pensare a realtà come la startup CarpeCarbon, che con un filtro chimico-fisico estrae CO2 idall’atmosfera, destinandola a produzioni industriali climate neutral o mineralizzandola nel sottosuolo. O come Limenet, che trasforma l’anidride carbonica in una soluzione acquosa di bicarbonati di calcio. Con potenziali effetti benefici.

CO2nvert

Il profumo creato imitando gli alberi

Trasformare l’anidride carbonica in etanolo, da utilizzare come carburante per aerei e nel mercato della cosmetica, ricavandone in particolare profumi: CO2nvert è una startup di economia circolare basata a Udine, i fondatori sono Paolo Licata e Dario Bartolo. “Convertiamo la CO2 in risorsa industriale attraverso processi sostenibili, con fonti rinnovabili”, spiegano. Rimuovendo 3,8 chilogrammi di anidride carbonica per ogni kg di etanolo: “Quel che fanno ogni giorno 65 alberi”.

AirProtein

Una proteina grazie al programma della NASA

Rispondere a due questioni globali – le emissioni legate agli allevamenti intensivi e la mancanza di cibo – con una alternativa sostenibile alla carne, che trasformi l’anidride carbonica in proteine commestibili, con il contributo dei batteri idrogenotrofi: è l’idea alla base di Air Protein, l’azienda formata da Lisa Dyson e John Reed, già ricercatori del MIT. Con una tecnologia mutuata da un programma della NASA, l’anidride carbonica agisce in aggiunta a minerali, acqua, ossigeno e azoto, sintetizzando una farina ricca di proteine.

 Carbon Craft Design

Dall’inquinamento nascono le piastrelle

L’edilizia è responsabile del 39 per cento delle emissioni. Perché non ridurre l’inquinamento estraendo il carbonio nero, convertendolo in piastrelle? Eleganti e resistenti, sono di “carbon tiles”,  simile al particolato, quelle di Carbon Craft Design, startup nata dall’intuizione dell’architetto indiano Tejal Sidanl, che vuole contribuire a risolvere il problema dei livelli di inquinamento che nel suo Paese sono altissimi. Scaglie e polvere di marmo sono impastate con la CO2, catturate dall’aria con un dispositivo per filtrare il particolato.

Air Vodka

La vodka che ricicla l’aria

Un incontro fortunato, quello tra Stafford Sheehan e Gregory Constantine, ricercatore di chimica all’Università di Yale il primo, responsabile marketing della vodka Smirnoff il secondo. Così è nata la startup Air Company che – oltre ad una gamma di profumi – ha creato anche Air Co, la prima vodka che trasforma l’anidride carbonica in etanolo con l’aiuto di un catalizzatore metallico, messo in funzione con l’energia solare. Una bottiglia di vodka Air Company da 750 ml purifica l’aria di 340 grammi di anidride carbonica.

Aether Diamonds

Intrappolare l’anidride in un diamante

Intrappolare aria inquinata, estrarne anidride carbonica e avviare un processo (brevettato) che la trasformi in diamanti: è il processo rivoluzionario e sostenibile dell’azienda americana Aether Diamonds. L’anidride carbonica intrappolata viene sintetizzata nella carica di idrocarburi necessaria per la crescita dei diamanti in un reattore di deposizione chimica da vapore. Il diamante cresce, un atomo alla volta, scongiurando l’utilizzo di combustibili fossili estratti.

Newlight Technologies

Biopolimeri per borse e sedie

Si chiama Newlight Technologies l’azienda americana che ha creato un biopolimero, AirCarbon, che utilizza CO2 per creare materiale termoplastico ad alte prestazioni, perfettamente riciclabile. Da cui ricavare borse, custodie per cellulari, ma anche sedie, con aziende specializzate negli arredamenti come KI. I fondatori, Mark Herrera e Kenton Kimmel, sono i detentori della prima tecnologia di polimerizzazione in grado di utilizzare il carbonio, trasformandolo,  su larga scala.

Climeworks

Coltivare verdure filtrando l’atmosfera

Climeworks è un’azienda svizzera leader nei processi di rimozione della CO2: in Islanda ha uno stabilimento che la cattura dall’atmosfera e la stocca sottoterra. In Svizzera ha invece un impianto in grado di catturare l’anidride carbonica e trasformarla in fertilizzante per le serre. L’obiettivo è sfruttare l’energia termoelettrica e rinnovabile di un vicino inceneritore, catturandone la CO2 grazie a particolari filtri: i fertilizzanti vengono utilizzati nelle serre di un’azienda, la Gebrueder Meier Primanatura, che coltiva prodotti ortofrutticoli.

CarbonCure

Il calcestruzzo che aiuta l’ambiente

Rispondere alla crescente domanda globale di calcestruzzo, che nel settore edile non ha alternative efficaci ed efficienti, nel modo più sostenibile possibile: la strada virtuosa è quella tracciata dall’azienda canadese CarbonCure, che ha installato negli impianti di sua proprietà in tutto il mondo apparecchiature che iniettano CO2 ricavata da processi industriali, nel calcestruzzo premiscelato: la CO2 reagisce con il calcestruzzo umido e viene rapidamente immagazzinata in modo permanente come minerale.
 

Le batterie a lunga durata

La startup italiana Energy Dome è la prima azienda al mondo ad aver inventato una batteria di accumulo a base di anidride carbonica, una soluzione potenzialmente in grado di ridurre i costi (e l’impatto) delle materie prime utilizzate. In Sardegna è stato sviluppato, in particolare, il progetto CO2  Battery: fa leva su una tecnologia di accumulo di energia elettrica, generata da fonti rinnovabili discontinue, che sfrutta le proprietà della CO2 con un processo termodinamico innovativo.

Acqua, vitamine e minerali per nutrire  

Si chiama Solar Food la startup nata grazie allo slancio dei ricercatori della finlandese Lappeenranta University of Technology, che nei laboratori del Vtt Technical Research Centre sono riusciti a produrre una proteina da cellula singola, registrata col nome di Solein, impiegando acqua, aria ed elettricità. Il tutto avviene in un bioreattore, con l’aiuto di batteri unicellulari presenti nel suolo e grazie a un processo che genera solo 0,4 kg di anidride carbonica per kg di prodotto, rispetto ai 45 della carne bovina.

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