25 Aprile a Milano tra contestazioni e bandiere: “Fuori la Nata dal corteo”. Sala: “Unica divisione tra chi è antifascista e chi non lo è”

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Decine di migliaia di persone già radunate a Porta Venezia, tante bandiere e qualche contestazione e le note di Bella Ciao alla partenza. Bandiere Usa e della Nato sono comparse nello spezzone di testa del corteo per il 25 aprile che celebra il 77mo anniversario della Liberazione. I vessilli sono stati issati da alcuni gruppi ed associazioni di orientamento atlantista che si sono posizionate a fianco della Brigata ebraica, che però espone solo bandiere israeliane e della Brigata medesima. A fianco a loro, anche la comunità ucraina con le sue bandiere e uno striscione con la scritta “Il putinismo non passa”.  “Oggi come ieri dalla parte giusta”, appare su uno striscione con il simbolo Nato esposto da un’altra associazione. Di tutt’altro tenore gli striscioni in fondo al corteo: ‘Dallo Yemen alla Palestina sionisti terroristi e Nato assassina’ , ‘Fuori la Nato dall’Italia, fuori la Nato dall’Ucraina” sono alcuni dei cartelli portati da antagonisti e partiti di sinistra. Striscione anche contro il premier Draghi. E anche un piccolo gruppo di No Vax si è inserito nel corteo. ‘Letta servo della Nato”, ‘Fuori i servizi della Nato dal corteo” sono gli slogan che alcuni manifestanti hanno urlato al segretario del PD Enrico Letta che si trova nello spezzone dei democratici del corteo del 25 aprile a Milano. “Questa è casa nostra, la Costituzione è casa nostra, l’antifascismo è casa nostra. E anche la solidarietà al popolo ucraino è casa nostra”, la risposta di Letta.

25 aprile, il corteo di Milano – Diretta

La manifestazione del 25 Aprile è partita con le bandiere gialle e blu dell’Ucraina entrate nel corteo all’altezza di via Boschetti. “Aiutiamo la resistenza ucraina, avviciniamo la Liberazione dall’invasore russo” recita il loro grande striscione. Insieme a loro le bandiere della Brigata ebraica, dell’Unione europea e degli Stati Uniti. La folla di manifestanti, una prima stima parla di una partecipazione tra le 15 e le 20 mila presenze, riempie quasi tutto corso Venezia, oltre i giardini Montanelli, fino ai bastioni. Dopo i gonfaloni di molti comuni, le bandiere dell’Anpi, delle Acli e dei sindacati. Il servizio d’ordine è stato rinforzato.

“Mi aspetto una manifestazione speriamo tranquilla. Il 25 Aprile non è qualcosa su cui ci si può dividere perché è alla base della nostra democrazia”. Così il sindaco di Milano Beppe Sala aveva parlato in mattinata della manifestazione che si terrà questo pomeriggio in città per celebrare i 77 anni della Liberazione, a margine della deposizione delle corone davanti alla sede del Comune di Milano.

25 aprile, ecco perché si celebra la Festa della Liberazione

“Una divisione precisa è se mai tra chi è profondamente antifascista e chi non lo è. Io spero che dalle polemiche venga risparmiato il 25 Aprile”, ha aggiunto. E in merito alle parole di chiarimento sul conflitto ucraino arrivate dal presidente di Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che oggi partecipa al corteo di Milano Sala ha aggiunto di essere “felice che l’abbia fatto. L’Anpi è un’istituzione che non si può discutere per tutto quello che ha dato al nostro Paese. Per cui ci volevano questi chiarimenti e bene che anche lui oggi sia qui con noi”. Ma Sala, durante le cerimonie del mattino, è tornato anche sulla questione delle contestazioni alla Nato, “per me assolutamente folli”, ha detto. “Non capisco quelli che cercano dei distinguo, come se i 70 anni di storia del nostro Paese non dimostrassero che noi apparteniamo a quella alleanza atlantica – ha aggiunto a margine della deposizione delle corone davanti al Comune -, che ci riconosciamo nei valori dell’Occidente e della Nato. Per me è una contestazione folle”. In merito alla proposta della Brigata Ebraica di Roma di sfilare in corteo portando le bandiere della Nato Sala ha aggiunto che “io sono dell’idea che il 25 Aprile è il corteo della gente al di là delle bandiere, poi ognuno faccia quello che vuole. Credo che ognuno di noi debba portare se stesso più che la bandiera”.

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25 Aprile a Milano, Anpi: “Noi a fianco della resistenza del popolo ucraino”

“In questa giornata abbiamo voluto dedicare attenzione alla tragedia che si sta svolgendo in Ucraina, dopo l’aggressione sanguinosa di Putin contro uno Stato autonomo. Siamo a fianco della Resistenza di tutto un popolo che da oltre due mesi combatte per la propria libertà e indipendenza”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anpi provinciale di Milano, Roberto Cenati, parlando del corteo nazionale per celebrare i 77 anni della Liberazione che si terrà oggi in città. Sul palco al termine del corteo parleranno due donne ucraine, tra cui una profuga consigliera comunale a Bucha, Iryna Yarmolenko. In merito alle polemiche che hanno spaccato l’Anpi sull’opportunità o meno di armate la resistenza ucraina Cenati ha aggiunto: “Io credo che senza le armi non ci potrebbe essere una resistenza armata da parte del popolo ucraino e lo ha dimostrato anche la Resistenza Italiana. Pagliarulo ha rivisto la sua posizione”. Oggi pomeriggio “mi aspetto una grande manifestazione unitaria e pacifica perché il corteo nazionale si svolge dopo tre anni di sospensione e quindi il segnale deve essere forte”, ha concluso a margine della deposizione delle corone alla Loggia dei Mercanti, luogo simbolo della Resistenza milanese.

Oltre a Pagliarulo oggi alla manifestazione nazionale, che si concluderà con un comizio in piazza Duomo, Milano sono attesi fra gli altri il ministro della Salute e segretario di Articolo 1 Roberto Speranza, Gianni Cuperlo del Pd, il segretario della Cgil Maurizio Landini, Tetyana Bandelyuk, ucraina in Italia da tempo, e Iryna Yarmolenko, consigliera comunale di Bucha.

25 Aprile a Milano, cortei in quartieri Milano con scritte anti-Nato

Sono in corso nei vari quartieri di Milano una serie di cortei, giri in bici, deposizioni di corone e manifestazioni organizzati dalle sezioni locali dell’Anpi in occasione del 25 aprile, in attesa del corteo nazionale con comizio in piazza Duomo nel pomeriggio. Manifestazioni che si stanno svolgendo tranquillamente, dove non sono mancati alcuni striscioni contro la guerra ma anche contro la fornitura di armi da parte della Nato all’Ucraina. “No alla guerra. Nato giù le mani dalle armi” è una delle scritte che tenevano in mano alcuni dei partecipanti al corteo di Crescenzago dove hanno sfilato un centinaio di persone, diverse con le bandiere del Pd, e con cui ha sfilato anche la banda degli ottoni.

Questa mattina intanto una scritta contro Draghi, la Nato e il Pd è comparsa su un muro nei pressi della metropolitana di Porta Venezia, a Milano, al centro del percorso del corteo nazionale del 25 Aprile. “No Draghi, No Nato, No Pd. Guerra agli aggressori” recita la scritta, che è in corso di cancellazione. Sul posto la Polizia di Stato per i rilievi.

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