A Firenze arrestato anarchico per sei attentati alla Tav, indagini anche su due minorenni

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È accusato di aver partecipato a sei attentati alla Tav in area fiorentina compiuti tra agosto e dicembre scorsi. Con questa accusa è stato arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Firenze, un giovane uomo residente a Firenze di 28 anni “inserito nel contesto anarchico della provincia di Firenze”, come recita il provvedimento. Si tratterebbe di una pesona che gravita nell’area dei centro sociali. Al vaglio la posizione di due minorenni.

L’uomo è ritenuto dei sei attentati contro la sicurezza del trasporto ferroviario sulla linea alta velocità che collega Firenze a Bologna, posti in essere a San Piero a Sieve e a Firenzuola, dal 28 agosto 2022 sino al 28 dicembre 2022. L’uomo farebbe parte dei gruppi anarchici che si oppongono in modo violento alla Tav.

In conseguenza degli attentati sono stati stimati danni per decine di migliaia di euro alle strutture ferroviarie.

La Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina ha coordinato e svolto le indagini, con il prezioso ausilio degli appartenenti alla Digos di Firenze e la collaborazione del Compartimento della Polizia Ferroviaria di Firenze.

I reati ipotizzati a carico dell’arrestato sono quelli previsti e puniti dall’art. 432 c.p.(Attentato alla sicurezza dei trasporti, pena prevista, da 1 a 5 anni), art. 81 1° comma (reato continuato che aggrava la pena principale sino al triplo), aggravato dall’art. 270 bis c.p. 1°comma (Associazione con finalità di terrorismo, associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo, pena da 7 a 15 anni).

I danni causati hanno riguardato strumentazione demandata a garantire l’incolumità dei viaggiatori in caso di incidenti; in un episodio, tra l’altro, è stato danneggiato il quadro di comando del sistema di areazione della galleria interessata da uno degli attentati, che in caso d’incidente ferroviario, non avrebbe consentito il corretto deflusso dei fumi prodotti.

“L’aggravante per motivi di terrorismo – spiegano gli investigatori – si ravvisa nel fatto che la linea ad alta velocità è da tempo oggetto di attentati da parte delle compagini anarchiche nazionali, sodalizi con i quali il soggetto intrattiene stabili contatti, quantomeno in ambito provinciale”.

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