A Lampedusa arrivano in 700 in 24 ore. A bordo di un barchino anche un cadavere. Alarm phone: “Quattrocento a rischio nel Mediterraneo”

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Nuova finestra di timido bel tempo sulla sponda Sud del Mediterraneo, nuova ondata di partenze e nuovi lutti. A Lampedusa, in ventiquattro ore sono arrivati circa ventitré fra carrette e soprattutto gusci di metallo con cui più di settecento persone a bordo. Ma sul molo Favaloro, di un uomo è arrivato solo il cadavere.

Secondo i compagni di viaggio, soccorsi al largo dell’isola dalla Guardia Costiera, il ragazzo si sarebbe lanciato in acqua per provare a spingere il barchino, ma quando è stato tirato nuovamente su avrebbe iniziato a stare male. Forse lo sforzo o l’acqua ancora gelida, gli sono state fatali. Toccherà ai medici stabilirlo.

Sul molo, da ieri notte i naufraghi si sono accalcati a centinaia e fra loro moltissimi sono donne, adolescenti e bambini, anche piccolissimi. Arrivano tutti dalla Tunisia –  Sfax, Zarzis, Chebba, Jebiniana e Kerkennah – ma la maggior parte sono migranti subsahariani che il governo Saied ha dichiarato “persone non grate” e da mesi ormai sono vittime di abusi, violenze, aggressioni, detenzioni arbitrarie. A fuggire dal Paese però sono anche tanti tunisini che la crisi economica ha messo con le spalle al muro.

Tutti quanti sono finiti nell’hotspot, per l’ennesima volta saturo. E in cui ancora una volta più di millequattrocento persone sono costrette a sgomitare per un materasso lercio da gettare in un angolo per dormire, per il cibo, per una doccia. La maggior parte degli ospiti del centro è costretta a rimanere all’addiaccio anche durante la notte, quando le temperature calano e freddo e umidità, nel vallone isolato in cui sorge l’hotspot, si fanno sentire.

“Conforta i rifugiati, i deportati, i prigionieri politici e i migranti, specialmente i più vulnerabili, nonché tutti coloro che soffrono la fame, la povertà e i nefasti effetti del narcotraffico, della tratta di persone e di ogni forma di schiavitù”, ha detto il Papa durante la benedizione Urbi et orbi, esortando i responsabili delle nazioni “perché nessun uomo o donna sia discriminato e calpestato nella sua dignità”.

Ma nella notte Alarm phone ha lanciato un nuovo allarme per un barcone in pericolo nel Mediterraneo. “Abbiamo informato le autorità, ma nessuna operazione di salvataggio è stata confermata. Non mettete a rischio 400 vite: soccorrete subito!”.

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