Aborto, Appendino all’attacco della Regione: “Delirio oscurantista”

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E’ polemica in Piemonte contro l’iniziativa della Regione di aprire i consultori alle associazioni pro-vita. A difendere i diritti delle donne sono scesi in campo con duri attacchi il Pd e Luv (Liberi Uguali Verdi), e anche la stessa sindaca M5s di Torino, Chiara Appendino. Il problema è un testo dell’assessore di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone che punta a privilegiare le associazioni pro-vita nell’accesso ai consultori.

Aborto, la Regione Piemonte: “Nei consultori solo le associazioni pro-vita”. Scoppia la polemica

“In Piemonte – attacca Appendino su Twitter – sembra riaffacciarsi il delirio oscurantista e ideologico dell’assessore Marrone, Fratelli d’Italia. Se pensa di calpestare anni di lotte per i diritti delle donne probabilmente ha sbagliato regione. Sicuramente ha sbagliato città”.

La sindaca Chiara Appendino 

Il segretario regionale del Pd, Paolo Furia, parla di “furia ideologica”, di un testo in cui “si parla delle donne come di persone poco avvedute”, e di “pensiero patriarcale e misogino” con il quale “non si fa altro che insultare le donne”.
“E una scelta gravissima e che viola i diritti delle donne alla propria autodeterminazione”, sottolinea la vice capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo.

Gruppi “pro vita” nei consultori: il piano antiaborto di Fratelli d’Italia in Piemonte

E anche l’ex presidente della Camera Laura Boldirini si schiera in difesa del “diritto alla autodeterminazione, alla libertà e alla salute delle donne”.   “E’ inaccettabile – afferma Boldrini – che siano calpestate le conquiste ottenute dopo anni di lotte, e deve essere chiaro che faremo sentire in ogni luogo la nostra voce, chiedendo anche al Governo di intervenire per garantire la libertà di scelta”.

In soccorso dell’assessore  di Fdi arriva Claudio Larocca, presidente di Federvi Piemonte e Valle d’Aosta: “Mettere finalmente in campo quest’opera di prevenzione potrebbe certamente ridurre il numero di interruzioni volontarie della gravidanza per cui la legge intende rimuoverne le cause, operando sia a favore della donna che spesso si sente “costretta” ad abortire per mancanza di aiuti, sia a favore del figlio già presente e visibile in una normale ecografia, ma sempre assente in un cieco e dannoso approccio ideologico”.

La polemica è appena iniziata. E ora si aspetti che attecchisca anche nella maggioranza di centrodestra che sostiene il governatore Alberto Cirio. Già in autunno c’era stata una polemica tra leghisti e l’assessore Marrone sempre sul tema dell’aborto. Ora quello scontro sembra destinato a riaccendersi.

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