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Ad Amedeo Balbi il premio Asimov per la divulgazione scientifica

“Vivere apprezzando il semplice fatto di essere un minuscolo frammento di universo che illumina l’universo stesso, e lo rende reale”: sono le parole di Amedeo Balbi, riprese da uno dei quasi diecimila ragazzi che costituiscono la giuria del premio Asimov, andato quest’anno proprio a Balbi con il libro L’ultimo orizzonte. Cosa sappiamo dell’universo pubblicato da Utet.

Nella recensione al saggio di Balbi, che ne ha decretato la vittoria del premio, si legge ancora che il libro “si è rivelato un’ottima guida per riuscire a cogliere i nessi tra le formule matematiche (che sono in copertina) e il bizzarro mondo che descrivono”. A firmarla Leonardo Rapposelli, del liceo classico Gian Battista Vico di Chieti, che è intervenuto insieme a tantissimi altri studenti alla cerimonia di premiazione.

Sono proprio i giovani, con le loro recensioni, a scegliere il vincitore del premio Asimov per la divulgazione scientifica – promosso dall’Istituto nazionale di Fisica nucleare e giunto quest’anno alla sua sesta edizione – tra i cinque migliori libri selezionati da una commissione scientifica tra quelli pubblicati negli ultimi due anni.

Amedeo Balbi 

Astrofisico, divulgatore scientifico nonché saggista, Amedeo Balbi è nato a Roma nel 1971 ed è specializzato soprattutto in cosmologia. Il suo libro, L’ultimo orizzonte. Cosa sappiamo dell’universo, si è posizionato nella cinquina finale del premio, sbaragliando poi gli altri contendenti, insieme a La natura geniale. Come e perché le piante cambieranno (salveranno) il mondo di Barbara Mazzolai (Longanesi), Imperfezione. Una storia naturale di Telmo Pievani (Raffaello Cortina editore), L’albero intricato di David Quammen (Adelphi) e L’ultimo sapiens. Viaggio al centro della nostra specie di Gianfranco Pacchioni (il Mulino).

Ma oltre al libro vincitore, grandi protagonisti sono anche gli studenti – quest’anno quasi diecimila, il triplo dell’anno scorso – che, leggendo i libri e scrivendone le recensioni, costituiscono la giuria del premio Asimov. Uno degli aspetti sicuramente più belli ed esaltanti di questo premio è infatti la possibilità di promuovere una collaborazione sempre più stretta tra la scuola e il mondo della ricerca e della cultura, come ha sottolineato anche Francesco Vissani, ideatore e coordinatore nazionale del Premio, ricercatore INFN e professore al Gran Sasso Science Institute, perché “ci permette di ascoltare i nostri giovani e di restare a contatto con la scuola. E, a giudicare dalla partecipazione, forse l’esperienza è piacevole anche per loro”.

Lultimo orizzonte. Cosa sappiamo delluniverso di Amedeo Balbi è pubblicato da Utet  L’obiettivo che il premio si propone è di diffondere la cultura scientifica tra i più giovani, favorendo per questo le interazioni e gli scambi tra scuola, università e mondo della ricerca. Per capire quale è stato il libro più apprezzato dagli studenti, le recensioni vengono lette e valutate da commissioni scientifiche regionali, che quest’anno hanno collaborato con quasi 700 insegnanti, ricercatori dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare, delle università e del Cnr, ma anche con giornalisti, scrittori ed esponenti del mondo della cultura scientifica e letteraria.

Nato nel 2015 con una prima edizione tutta abruzzese presso il Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, dal 2018 il premio Asimov ha assunto carattere nazionale, vedendo in particolare quest’anno la partecipazione di circa 200 scuole italiane con un totale di quasi diecimila studenti.



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