Adani celebra la revolucion: “Mourinho capopopolo, ma oggi vince solo chi gioca bene: guardate Arsenal e Napoli”

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La bellezza quanto dura? Ce lo dice il Napoli: novanta minuti più recupero. È nella squadra che ha deciso che dare spettacolo non è abbastanza, si deve anche vincere. È nel calcio di  Spalletti che ha spostato (ancora) più in là il concetto di bel gioco. Daniele Adani si schiera. L’uomo che ha tolto i limiti alle emozioni nel commento delle partite in tv e sui social è dalla parte di chi ha mandato in panchina il calcio catenaccio-ripartenza: “C’è il Napoli, ma anche l’Arsenal, il Benfica. Il Brighton di De Zerbi che incanta in Premier League. E anche il quinquennio dell’Atalanta vale uno scudetto. È finito il periodo della contrapposizione “vincere-giocare bene”, non sono più concetti in contraddizione. Il calcio di proposta è la conferma che la ricerca dello spettacolo non è infruttuosa. La rottura è iniziata con il Barcellona di Guardiola, e infatti Arteta è un suo allievo”.

Ed è diventata un’onda lunga che ha travolto il calcio in Europa: “Lo dico da sempre e ora finalmente succede. È il momento dell’estetica che porta all’estasi e che poi porta all’efficacia. La bellezza che regala entuasiamo, ma ora anche i risultati. Non c’è niente di casuale: è tutta una conseguenza, è frutto del lavoro. Si può fare, sta succedendo e non si torna indietro”.

Tornando indietro in Italia abbiamo visto  – quasi sempre  – che chi faceva spettacolo non riusciva a vincere. Cosa è cambiato?

“È stato finalmente rimosso un equivoco culturale: in questo paese il Milan di Sacchi era l’eccezione e il calcio era passivo e di attesa. Il nuovo corso dimostra cosa serve: è un cammino lungo, un viaggio analitico e concettuale, bisogna avere idee e saper fare calcoli. Lo dimostra per esempio il Benfica, ai quarti di Champions League con lavoro, intuizioni e gestione”. 

In effetti il Benfica è la realtà più clamorosa

“Perché è guidato da una mente superiore come Rui Costa che guida una Polisportiva, non un club. Lancia e rilancia, produce, vende e fa calcio attrattivo. Sono sempre 100mila tifosi al da Luz. Ha una filosofia, cerca talenti, aumenta il proprio patrimonio, non cambia la propria proposta calcistica. Sa come Rui Costa ha scelto l’allenatore Roger Schmidt? Battendolo nei preliminari di Champions. Ha visto come giocava il Psv, lo ha chiamato. Ha perso una sola partita in una stagione, col Braga. Fa calcio in verticale e di possesso. Aveva venduto João Félix, ha ceduto Núñez al Liverpool ed Enzo Fernández al Chelsea ed è più forte di prima”.

Guardando l’Arsenal non si può non pensare a Nick Horby che parlava di stagioni e non di anni in cui “aspetto da una fottutissima vita di vincere il campionato”. Era ora

“L’Arsenal domina, gioca e non baratta le sue idee in casa e in trasferta, i suoi giovani sono già professori di calcio. Arteta ha imparato da Guardiola e non arretra mai. In campo e con la filosofia di gioco”

Ci ha raccontato di come Messi ai Mondiali “ha elargito amore a tutti attraverso una palla”. Anche questo è amore?

“Ma è soprattutto bellezza. È la ricerca del sublime, è il merito, è l’emozione della gente che sorride allo stadio: la bellezza attraverso gli occhi arriva al cuore. Ma adesso lì ha pieno diritto di restare. Perché non c’è niente di casuale in quello che sta succedendo, è un cammino, un percorso. La catena: giochi-emozioni-vinci”.

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Come sta succedendo al Napoli, un’era geologica dopo Maradona

“A Napoli, in un paese dove non solo nel calcio si cerca di arrivare al giorno dopo, è nata, anzi esplosa una realtà grazie a idee, qualità, entusiasmo. Quello che sta facendo è magia calcistica e dovrebbe imbarazzare molti”

Chi deve sentirsi in imbarazzo?

“Chi rinnega l’evoluzione del calcio, ma anche del mondo. E di chi lo guarda. E chi a livello societario e comunicativo non è stato capace di percorrere questo percorso virtuoso”

E Spalletti cosa ha dato?

“Dona calcio. Dona bellezza. E la bellezza è di tutti. Tutti ne hanno diritto”.

La bellezza degli altri provoca invidia

“E non dovrebbe essere così. Questo Napoli dovrebbe essere di tutti. Cassano mi ha chiesto se mi ricordassi una squadra più devastante, bella, vincente di questo Napoli. Se si guarda al rapporto qualità-resa non c’è. È folgorante. Il Milan di Sacchi aveva Baresi, Gullit, van Basten. Il Napoli ha ottimi giocatori, ma ha soprattutto tanto altro. Ha organizzazione. Gioca in modo diverso in Europa dove è capace di aumentare la pressione. Ha un genio in mezzo al campo, Lobotka, un professore”

Il calcio di chi cerca il risultato, il calcio di Mourinho, di Allegri è superato? L’Olimpico della Roma è sempre tutto esaurito

“Andare allo stadio è un grande atto d’amore, il più grande. Come diceva Camus, non c’è posto al mondo dove l’uomo è più felice. Ho rispetto per Mourinho, è un capopopolo. Ma ne ho di più per i tifosi della Roma, per la fedeltà alla loro squadra”

Perché quello è amore, non è bellezza

“Ma ormai il calcio si è anche fatto bello. Dostoevskij diceva “La bellezza salverà il mondo” ora possiamo pensare  – o sperare – che il calcio salvi il mondo”.

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