Afghanistan, Draghi: “Proteggeremo chi ha lavorato con noi”. Pd e FI: “Ora corridoi umanitari”

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“Ora bisogna proteggere chi ha collaborato, chi ha lavorato per noi”. Non usa giri di parole il presidente del Consiglio, Mario Draghi, per tracciare la road map dell’impegno del governo italiano nei confronti dei profughi afghani. “L’impegno dell’Italia – spiega in una nota Palazzo Chigi – è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione. Il presidente è in continuo contatto con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio“. Proprio il titolare della Farnesina è però al centro della polemica politica a causa delle foto che lo hanno immortalato su una spiagga in Salento proprio nei giorni della presa di Kabul da parte dei talebani. “L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani e in particolare quelli delle donne”, prosegue la nota di Palazzo Chigi.

Intanto fonti della Lega fanno sapere di aver chiesto al governo un’informativa urgente sulla situazione in Afghanistan e oggi dovrebbe tenersi una riunione dell’ufficio di presidenza della commissione Esteri della Camera. “L’ipotesi – dice all’Agi il presidente della commissione, Piero Fassino – è quella di sentire i ministri degli Esteri e della Difesa, Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini nei prossimi giorni, salvo che la presidenza della Camera e i capigruppo non decidano di andare direttamente in Aula”. La data delle audizioni sarà oggetto della riunione informale di questo pomeriggio, ma è probabile che si svolgeranno al termine dell’evacuazione del personale italiano in Afghanistan.

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A invocare un intervento comunitario in difesa di donne, uomini e bambini afghani è il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Amendola. “Vent’anni di impegno in Afghanistan conclusi drammaticamente, con le ragioni della missione cancellate da un ritiro precipitoso e senza condizioni – scrive su Twitter –  L’Ue deve condividere la responsabilità di questa tragedia umanitaria: facciamo il possibile per accogliere chi scappa dai talebani”. La capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, sottolinea che davanti alla guerra “la comunità internazionale non può mostrarsi distratta o indifferente”. Per questo, “occorre fare presto. Agire con rapidità nel soccorso di quanti stanno fuggendo dal regime talebano. Soccorso e accoglienza. L’Italia – conclude – si attivi per promuovere corridoi umanitari e azioni concordate per i rifugiati e tutti coloro, a cominciare dalle donne, che hanno creduto nella promessa di libertà e tutela dei diritti dell’Occidente”.

E Erasmo Palazzo di LeU aggiunge: “Per l’Unione Europea questa è un’altra ennesima occasione per ripensare le politiche di protezione e accoglienza. Questa volta l’Europa non può permettersi di sbagliare. Non di nuovo”.

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A invocare i corridoi umanitari “per evacuare tutti gli afghani che abbiano il desiderio di lasciare il loro Paese” sono anche la deputata di Forza Italia Sandra Saino, mentre l’europarlamentare azzurra Luisa Regimenti fa appello all’Ue affinché “si attivi per organizzare al più presto un canale di aiuti sanitari e umanitari”. E le senatrici della Lega chiedono che “la comunità internazionale non dimentichi donne e bambini”. E alle donne afghane da Italia viva Teresa Bellanova su Facebook rivolge un pensiero perché “oggi si sono svegliate in un mondo ben diverso da quello che avevano bramato e sognato”. Ma poi parla anche degli “uomini che con coraggio sono lì a raccontarci quanto sta accadendo: è grazie a loro che possiamo capirne a fondo la gravita’ del momento”. E conclude: “Sì, abbiamo fallito. Tutte e tutti, nessuno escluso”.

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A parlare di fallimento della politica internazionale contro i talebani è anche il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani. “Sono stati commessi alcuni errori, sopravvalutando l’efficienza dell’esercito afghano”, ha sottolineato Tajani a Tgcom24. “Abbiamo avuto – ha aggiunto Tajani – troppa fiducia nell’esercito afghano, non abbiamo addestrato le forze armate, che in due settimane hanno ceduto alla forza dei talebani”.

Su Twittter intanto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, coglie l’occasione per attaccare il governo statunitense. “Da ieri sera, l’Aeroporto di Kabul è preso d’assalto da migliaia di persone che tentano di fuggire dall’Afghanistan dopo la riconquista da parte dei Talebani. Scene che lasciano senza fiato, dalle quali trapela tutta la disperazione di un popolo abbandonato al proprio destino”. E nel suo post aggiunge: “Biden trasforma il disimpegno dall’Afghanistan in una fuga disordinata delle truppe americane. Inizia nel peggiore dei modi l’era del Presidente Biden. Come purtroppo temevamo”.

Ma il portavoce di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, attacca: “Le reazioni in Italia che hanno accompagnato l’inarrestabile e veloce avanzata dei talebani in Afghanistan hanno un sapore ipocrita e un po’ indecente. È l’ipocrisia e l’indecenza di chi 20 anni fa appoggiava con una quasi unanimità parlamentare e in modo assolutamente acritico la cosiddetta ‘guerra umanitaria’, l’esportazione della democrazia, le bombe come soluzione politica. Soluzione che si è dimostrata illusoria”.

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