Afghanistan, gli Usa: “Ritiro completato”. L’ultimo aereo americano ha lasciato il Paese

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NEW YORK –  “Missione conclusa”. Sì, l’ultimo C-17 statunitense ha abbandonato Kabul quando in Afghanistan era da poco passata mezzanotte. Lo ha annunciato in diretta tv il generale Kenneth F. McKenzie, a capo del Centcom, il comando unificato delle forze armate americane. “Abbiamo lasciato l’Afghanistan con le truppe e il resto del personale diplomatico di base. Gli ultimi a lasciare il paese sono stati l’ambasciatore Ross Wilson e il generale Chris Donahue”, ha detto comparendo davanti alla stampa in mimetica, con alle spalle la bandiera americana.  

Ultimi voli per la fuga da Kabul. Razzi dell’Isis sull’aeroporto

Si conclude così, con qualche ora d’anticipo rispetto alle aspettative (“Ma a Kabul era già il 31 agosto”, commenta il militare) che ha colto tutti di sorpresa, la guerra più lunga della Storia d’America. “Il ritiro di stasera segna la fine dell’evacuazione del personale e del materiale militare, certo.

Ma anche la fine di quella missione iniziata poco dopo l’11 settembre”, ha sottolineato. “Ci è costata le vite di 2461 fra militari e civili americani uccisi, inclusi sfortunatamente i 13 marines uccisi giovedì da un attentatore suicida. E poi abbiamo avuto oltre 20 mila feriti. Ma la missione ha assicurato alla giustizia Osama Bin Laden insieme a molti terroristi di Al-Qaida”. Quella portata avanti dai militari americani nelle ultime due settimane, ha aggiunto, “è stata la più grande evacuazione della storia  americana: in 18 giorni, abbiamo portato via 79mila civili: 6mila americani e 73mila stranieri. Quest’ultima categoria include richiedenti asilo, personale consolare, afgani a rischio e le loro famiglie. Un risultato importante. Ma i numeri non rendono  giustizia alla determinazione, alla grinta, alla flessibilità e alla  professionalità degli uomini e delle donne delle forze armate statunitensi e dei nostri partner di coalizione, in  grado di unire rapidamente gli sforzi”. Salvo poi ammettere “Non tutti i cittadini americano che lo volevano sono riusciti a lasciare l’Afghanistan”: sarebbero circa 250 quelli rimasti nel paese, cui pure, secondo gli accordi con i fondamentalisti, dovrebbe essere garantita l’uccisa.

“Ma in totale, il ponte aereo degli Stati Uniti e della coalizione ha portato all’evacuazione di oltre 123 mila civili”. Infine, descrivendo la difficoltà di passare dalla collaborazione con un governo amico alla necessità di costruire un rapporto con il nemico, ha definito “pragmatitci” i talebani. “Un’attitudine da uomini d’affari”. Frase che, però ha immediatamente scatenato l’ira e il sarcasmo dei social. Tanto più dopo la notizia che a Kabul, dopo il decollo dell’ultimo volo, i talebani hanno festeggiato in aria coi fucili per celebrare quella che già definiscono “il nostro giorno dell’indipendenza”.

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