Afghanistan, l’Anci al governo: pronti ad accogliere le famiglie afghane. Salvini: “No all’arrivo di migliaia di rifugiati”

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“I sindaci italiani sono pronti a fare la loro parte nell’accogliere le famiglie afghane. Non c’è tempo da perdere, sappiamo bene come i civili che hanno collaborato con le nostre missioni in Afghanistan oggi siano in forte pericolo, soprattutto donne e minori. Il governo si sta muovendo per salvare vite umane, attraverso l’azione delle prefetture sul territorio e i sindaci mettono a disposizione la propria esperienza, per questo abbiamo scritto al ministro dell’Interno Lamorgese e abbiamo avvisato il ministero della Difesa”. 

Lo afferma, in una nota, il sindaco Matteo Biffoni, delegato Anci per l’Immigrazione che rappresenta l’impegno di tutti i sindaci italiani a far fronte alla grave crisi umanitaria che si sta consumando in queste ore.

“Dobbiamo essere molto concreti. Sarà la storia – prosegue – a dare un giudizio su questi ultimi vent’anni di presenza militare in Afghanistan, oggi siamo consapevoli che è il momento di aiutare il governo a mettere in salvo vite umane. Come scritto al ministero dell’Interno, siamo pronti ad ampliare la rete Sai già presente nei nostri territori per poter accogliere e inserire le famiglie che rientrano nel programma di protezione definito dal Governo del personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale, la cosiddetta Operazione Aquila”.

La reazione di Matteo Salvini non si fa attendere: “Sull’Afghanistan il discorso di ieri di Biden è stato pessimo. E’ incredibile che si perdano altri giorni e che i ministri non vengano a riferire immediatamente, ma la settimana prossima in Parlamento. Accogliere in Italia alcune decine di persone che hanno collaborato con la nostra ambasciata mi sembra doveroso, ma che nessuno ci venga a parlare di accogliere decine di migliaia di afgani. “In Italia abbiano già accolto 35 mila clandestini, gli altri paesi europei facciano il loro”.

Prosegue il suo ragionamento Biffoni: “Il governo sta facendo entrare nel Paese queste famiglie: abbiamo scritto al ministero dell’Interno che se la legge che disciplinerà termini e condizioni dell’accoglienza dei cittadini afghani prevederà in tempi brevi l’ampliamento della capacità di accoglienza diffusa sul territorio, con risorse mirate per l’emergenza in corso, noi potremmo ripetere l’esperienza fatta già dal 2014 con l’inserimento dei collaboratori di missioni italiane nella rete Sai – ribadisce Biffoni -. Questa è l’accoglienza adeguata per i rifugiati afghani. Diversi Comuni hanno già manifestato la loro disponibilità a prevedere nei loro progetti Sai posti specifici per i collaboratori afghani e le loro famiglie, come primo passo per garantire nel prossimo futuro accoglienza e integrazione a donne e uomini in queste ore in fuga dal loro Paese. Nella rete Sai già sono presenti rifugiati afghani che stanno manifestando agli operatori la grande preoccupazione per chi è rimasto nel Paese ormai nelle mani dei talebani: noi sindaci con le nostre comunità – conclude – siamo pronti a fare la nostra parte”.
 

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