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Afghanistan, marines a Kabul per l’evacuazione. Il presidente Ghani: “Consultazioni per impedire ulteriore instabilità”

Le truppe statunitensi con tremila marines, riporta Associated Press, sono arrivate ieri a Kabul con il compito di aiutare il personale diplomatico e altri americani a lasciare il Paese, mentre i talebani sono arrivati a 11 chilometri a sud della capitale afgana.

Sul fronte Kabul con le milizie anti talebani

Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha avvertito che la situazione sta andando fuori controllo con conseguenze devastanti per i civili. Finora più di 250 mila persone sono state costrette a lasciare le loro case e molti di loro si sono concentrati a Kabul, nei parchi o in alloggi di fortuna.

Il messaggio del presidente afgano: “Impedirò altra instabilità”

Ashraf Ghani ha diffuso un messaggio registrato rivolgendosi alla nazione. “Nella situazione attuale, la nostra massima priorità è la mobilitazione delle forze di sicurezza e di difesa afgane. Intendo fermare ulteriore instabilità”. Sono in corso consultazioni dentro e fuori del Paese, ha detto: “Ho avviato consultazioni che procedono rapidamente, all’interno del governo, con leader politici, partner internazionali, per trovare una soluzione politica che garantisca pace e stabilità al popolo afghano”. Ha promesso che non permetterà che questa “guerra imposta” porti altri spargimenti di sangue.

“Con buone probabilità, le consultazioni a cui allude il presidente, sono quelle per una transizione a un nuovo governo”. Lo ha detto ad Al Jazeera, Victoria Fontan, docente di studi sulla pace all’Università americana afgana. “Kabul lo aveva proposto nei giorni scorsi come soluzione alle attuali violenze – ha aggiunto – ma i talebani vogliono le dimissioni di Ghani e hanno respinto le negoziazioni”.

I talebani alle porte della capitale

I jihadisti afgani si trovano ora a 11 chilometri a sud di Kabul. Il gruppo armato ha conquistato il distretto di Char Asyab nella provincia della capitale.

La radio di Kandahar in mano ai talebani diventa ‘La voce della sharia”

Al Jazeera riporta la conquista talebana della radio di Kandahar. Il gruppo ha pubblicato un video in cui un combattente ha annunciato l’acquisizione della principale stazione radio della città, ribattezzata ‘La voce della Sharia”. Ha detto che tutti i dipendenti erano presenti e ora trasmetteranno notizie, analisi politiche e recitazioni del Corano. I talebani hanno gestito stazioni radio mobili nel corso degli anni, ma mai una in una grande città dalla loro caduta nel 2001.

L’annuncio del Pentagono: i marines a Kabul

Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha annunciato che “elementi” di un battaglione si trovano ora a Kabul per aiutare gli americani e i loro colleghi afgani a lasciare il Paese rapidamente. I talebani, incoraggiati dall’imminente fine della missione di combattimento degli Stati Uniti, venerdì hanno preso altre quattro capitali di provincia, posizionandosi a 50 km dalla capitale. “Sembra chiaro che stanno isolando Kabul”, ha detto Kirby durante il briefing. Il Pentagono ha inoltre spostato quasi 5 mila soldati aggiuntivi nelle basi del Golfo del Qatar e del Kuwait, di cui mille in Qatar per accelerare l’elaborazione dei visti per i traduttori afgani e altri che temono ritorsioni da parte dei talebani per la loro passata collaborazione con gli americani.

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Truppe britanniche a Kabul per evacuazione

Sono arrivate oggi all’aeroporto della capitale per assistere alle operazione di evacuazione dei cittadini britannici rimasti nel Paese.Sono i militari della 16ma Brigata aerea di assalto britannica. Come confermato dal ministero della Difesa di Londra, circa 600 militari prenderanno parte all’operazione, che faciliterà anche il trasferimento del personale e gli interpreti afgani loro collaboratori. Ieri il primo ministro Boris Johnson ha detto che il Regno Unito può essere “estremamente orgoglioso” del suo ruolo in Afghanistan, nonostante la situazione nel Paese sia “deteriorata”. Al termine della riunione d’emergenza del Cobra, il comitato che il governo di Londra convoca in caso di minacce alla sicurezza nazionale, Johnson ha aggiunto che il Regno Unito non “volterà le spalle” al Paese.

Il corpo diplomatico nella capitale

L’ambasciata Usa – riportano vari media internazionali – ha invitato il personale a distruggere ogni materiale sensibile presente nelle strutture, inclusi opuscoli e bandiere che potrebbero essere utilizzati per la propaganda. Anche il Regno Unito ha annunciato l’invio di 600 soldati per aiutare l’evacuazione dei cittadini britannici e dell’ex personale afgano. Come la Germania, manterrà aperta l’ambasciata con il personale al minimo. Danimarca e Norvegia stanno invece chiudendo del tutto le loro rappresentanze diplomatiche. L’Italia “pronta a lasciare il Paese” per ogni evenienza, ha annunciato il ministro degli Esteri Di Maio.



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