Aiuti per l’Ucraina, partita dall’Italia la prima colonna umanitaria: 200 tende per mille persone

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Duecento tende capaci di ospitare mille persone a Prochowice in un hub in Polonia più distante dal confine con l’Ucraina dove sono già ammassate migliaia di persone. Sono i primi aiuti per i profughi partiti questa mattina dall’Italia, dal centro di Avezzano in Abruzzo gestito dal Dipartimento di protezione civile e Croce Rossa.

“Gli aiuti – spiega il capo della Protezione civile Francesco Curcio – sono gestiti dal meccanismo europeo di Protezione civile che coordina gli interventi chiedendo ad ogni Paese un particolare tipo di aiuti e di intervento. A noi in questo momento è stato chiesto di mandare alcuni generi di prima necessità e le tende in un hub che ci è stato indicato. L’Europa sta organizzando i centri di prima accoglienza in Europa per cerchi concentrici per non far convergere tutti gli aiuti in una stessa zona”.

La prima colonna umanitaria è partita questa mattina dal Centro Operativo Emergenze di Avezzano: un convoglio con quattro autoarticolati e due macchine leggere con dieci volontari e operatori a bordo. Il carico e’ composto da medicinali, generi alimentari, coperte e kit di primo soccorso. “Questa e’ la prima missione della Croce Rossa Italiana – spiega Francesco Rocca, Presidente CRI-IFRC – a supporto della popolazione e dell’attivita’ della Consorella ucraina. Ce ne saranno altre, strutturate in base alle esigenze che via via si presenteranno. Come sempre, saremo attivi finche’ ce ne sara’ bisogno. Parallelamente, come struttura operativa della Protezione Civile, stiamo supportando la missione di invio aiuti umanitari diretti in Polonia, partita sempre stamane da Avezzano”. Intanto la Croce Rossa prosegue nella raccolta fondi lanciata proprio a sostegno dell’Emergenza Ucraina a cui e’ possibile contribuire attraverso il sito CRI.

“C’è la massima disponibilità da parte dell’Italia a fornire ulteriori materiali e aiuti umanitari all’Ucraina – spiega ancora Curcio – ma la solidarietà va integrata con le necessità degli altri e al momento non sono arrivate ulteriori richieste.  In allertamento ci sono anche i team medici che gestiscono gli ospedali da campo e che in caso di necessità sono pronti a partire ma non ci è stato ancora richiesto”.

La gestione della nuova emergenza umanitaria mobilita a livello internazionale anche l’Oim, l’organizzazione internazionale delle migrazioni che ha già aumentato la propria capacità operativa in Ucraina e nei Paesi confinanti per rispondere ai bisogni delle circa 600.000 persone già fuggite.

“La priorità dell’Organizzazione – dice il portavoce Flavio Di Giacomo – è di assicurare la sicurezza e la protezione di tutti coloro che fuggono – compresi i cittadini di Paesi terzi – così come assicurare che tutti possano accedere alla necessaria assistenza. Sarà anche cruciale da una parte valutare le potenziali vulnerabilità a breve e lungo termine quali la verifica della presenza di potenziali casi di tratta di esseri umani, di minori bisognosi di protezione, di persone con condizioni di salute fisica e mentale a rischio, e dall’altra garantire assistenza a quelle persone più vulnerabili che arrivano al confine presentando bisogni speciali tra cui anziani, feriti o malati”.

Secondo le stime di Oim in Ucraina ci sono più di 470.000 cittadini di Paesi terzi molti dei quali bloccati tra cui un gran numero di studenti stranieri e migranti per lavoro. Almeno 6.000 sono riusciti ad arrivare in Moldova e Slovacchia. L’Oim fa appello a tutti gli Stati affinchè garantiscano protezione e accesso al territorio a tutti coloro che cercano di lasciare il Paese senza discriminazioni.

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