Alessandro Borghi è Rocco Siffredi nella serie Netflix ‘Supersex’: l’uomo, il porno e quei 350 minuti prima di dire ‘ti amo’

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Qualche anno fa aveva detto: “Vorrei Michael Fassbender per interpretare il mio biopic”. Invece nella serie in lavorazione per Netflix Supersex, liberamente ispirata alla vita e alla carriera di Rocco Siffredi, c’è Alessandro Borghi. Al centro del racconto, che sarà diviso in sette episodi, aspetti inediti della vita della pornostar, un racconto profondo che parte dall’infanzia: la sua famiglia, le sue origini, il suo rapporto con l’amore, il punto di partenza e il contesto che lo ha portato ad intraprendere la sua strada nella pornografia.

“Se non avessi fatto il porno oggi sarei o il prete, che mia madre ha sempre sognato, o cantoniere come mio padre” raccontava nel film documentario Rocco firmato dai registi francesi Thierry Demaiziere e Alban Teurlai. Le cose ovviamente sono andate molto diversamente e come è andata verrà raccontato nella miniserie le cui riprese sono inziate nei giorni scorsi a Roma e dintorni.

Venezia 2016, Rocco Siffredi: “Come vorrei Fassbender per il mio biopic”

La carriera dell’attore simbolo del cinema hard è nota: in oltre 30 anni di carriera ha ricevuto più di una quarantina di Avn Awards, equivalente degli Oscar per il cinema pornografico conferiti ogni anno dalla rivista Adult Video News per celebrare le eccellenze mondiali del settore, ed è annoverato nella Hall of fame delle personalità che hanno contribuito alla crescita dell’intrattenimento per adulti. Ma Rocco Siffredi ha più di una volta fatto incursioni anche nel cinema mainstream anche se sempre in titoli che hanno a che fare con il mondo dell’erotismo. Nel 1999 ha recitato in Romance, film dall’autrice francese Catherine Breillat, con scene di sesso esplicito ma non porno, censurato in molti paesi compresi Italia e Stati Uniti. È stato protagonista di Amore estremo, film ispirato al romanzo di Claudia Salvatori Schiavo e padrona, dove Siffredi interpretava Silver, un uomo che cerca di scoprire l’assassino del suo migliore amico, un poliziotto masochista trovato senza vita dopo avere passato una notte con Xenia, una bibliotecaria sadica. Siffredi è apparso anche in Pornocrazia, film francese del 2004 che racconta la storia di una giovane donna salvata da uno sconosciuto dopo essersi tagliata le vene in un locale frequentato da omosessuali. Da spettatore il suo film preferito è Shame di Steve McQueen con Michael Fassbender: “Quel film mi ha turbato perché raccontava la mia vita. Sono stato male a vederlo. Se dovessero fare un film sulla mia vita, dovrebbe farlo lui”.

E invece per la serie creata e scritta da Francesca Manieri e per la regia Matteo Rovere, Francesco CarrozziniFrancesca Mazzoleni è stato scelto Alessandro Borghi, romano 36 anni, che in pochi anni ha scalato la carriera cinematografica con ruoli importanti dopo l’exploit di Non essere cattivo, poi la serie Suburra, il film su Stefano Cucchi Sulla mia pelle e l’esperienza internazionale della serie I diavoli. Allo scorso festival di Cannes era protagonista, di nuovo con l’amico Luca Marinelli, di Le otto montagne dal libro di Paolo Cognetti. Manieri della serie dice: “Supersex è la storia di un uomo che ci mette 7 puntate e 350 minuti a dire ti amo, ad accettare che il demone che ha in corpo sia conciliabile con l’amore. Per farlo deve mettere a nudo l’unica parte di lui che non abbiamo mai visto: la sua anima.  Supersex parla di oggi, Supersex parla di noi. Cosa vuol dire essere maschi? Siamo ancora capaci di conciliare la sessualità e l’affettività? Queste le domande che come un caleidoscopio si aprono davanti a noi mentre ci immergiamo nella sua incredibile vita fino a perdere il fiato”. Nel cast anche Jasmine Trinca, Adriano Giannini e Saul Nanni che interpreta Rocco Siffredi giovane.

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