Alta velocità interrotta, la procura segue la pista anarchica

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C’è anche la pista anarchica sul tavolo degli inquirenti che indagano sul falso allarme bomba e l’allarme per persone in galleria ieri sera sulla linea dell’alta velocità ferroviaria tra Firenze e Bologna. Secondo le prime informazioni, l’allarme sarebbe infatti scattato dopo che il macchinista ha visto alcune persone nella galleria. La telefonata in cui si annunciava la presenza dell’ordigno sarebbe avvenuta proprio da una centralina della galleria, motivo per cui l’ipotesi è che si sia trattato di un piano organizzato. Al momento, comunque, non c’è stata alcuna rivendicazione. La circolazione ferroviaria tra Idice e San Pellegrino è stata interrotta tra le 19 e le 23.30, le forze dell’ordine che hanno fatto i controlli non hanno trovato persone e nemmeno un ordigno.

Proprio ieri in Toscana ci sono state due operazioni delle forze dell’ordine che hanno avuto come obiettivo due gruppi di anarchici, una a Carrara e una a Firenze.

L’operazione di Carrara

Intanto Digos ha messo i sigilli alla tipografia “clandestina” che, secondo la Dda di Genova, per oltre 2 anni è stato stampato il quindicinale anarchico “Bezmotivny – Senza Motivo”, definito dagli stessi redattori come “un’arma” concepita per “dar segno di forza partecipe nel progetto di distruzione dello Stato”. Negli articoli venivano esaltati atti di terrorismo, il pensiero di Alfredo Cospito, si insultava il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una rivista portata avanti da una decina di persone, residenti in più regioni. Al termine dell’indagine, 4 di loro, dei quali 3 residenti a Carrara, sono finiti agli arresti domiciliari. Gli altri, tra i quali due risiedono a Lucca, hanno ricevuto l’obbligo di dimora. Tutti sono indagati per associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.

Lo sgombero di Firenze

E sempre ieri, a Firenze, le forze dell’ordine hanno sgomberato un edificio occupato, in via Ponte di Mezzo, che era occupato da un gruppo di anarchici. Ci sono state proteste (una trentenne albanese è stata arrestata con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale) e due persone, un uomo e una donna sono saliti sulla copertura dell’edificio, dove si trovano ancora oggi. Secondo gli investigatori del gruppo degli occupanti faceva parte, fino a pochi mesi fa, anche Antonio Recati, 28 anni, arrestato a gennaio per sei attentati alla Tav compiuti tra agosto e dicembre dell’anno scorso nell’area fiorentina.  

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