Ammortizzatori, malattia e welfare anche per i lavoratori dello spettacolo: in arrivo ddl Franceschini-Orlando

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ROMA – “Ci vuole una risposta per i lavoratori dello spettacolo, c’è già un’interlocuzione aperta. Presto ci sarà un’iniziativa con il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini”: il ministro del Lavoro Andrea Orlando replica oggi indirettamente a Fedez, che sul palco del concerto del primo maggio aveva affermato che “per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa”.

Secondo fonti vicine al dossier, l’iniziativa di cui parla il ministro Orlando è un disegno di legge del governo collegato all’ultima legge di Bilancio, e che pertanto avrà un iter più rapido rispetto a un provvedimento ordinario. Il ddl terrà conto delle istanze emerse con il Covid: i lavoratori dello spettacolo sono stati fermi per lunghissimo tempo, e quindi la mancanza di sostegni ordinari come quello della cassa integrazione è risultata particolarmente penalizzante. I lavoratori dello spettacolo avranno dunque ammortizzatori sociali, sostegni in tutte le situazioni di lavoro intermittente, e ci saranno nuovi requisiti minimi per l’indennità di malattia e le prestazioni pensionistiche.

Il provvedimento, che sintetizza i disegni di legge presentati in Parlamento, a cominciare da quello incardinato pochi giorni fa nella commissione Lavoro del Senato e presentato da Susy Matrisciano (M5S, ma c’è anche quello presentato a febbraio dalla senatrice Lucia Borgonzoni, capo dipartimento Cultura della Lega) dovrebbe arrivare nel giro di poche settimane. E nel frattempo nel nuovo dl Sostegni, in arrivo la prossima settimana con il nuovo scostamento di bilancio, ci saranno anche nuovi ristori anche per la categoria dei lavoratori dello spettacolo.

E’ possibile che il disegno di legge del governo preveda anche norme di riconoscimento della professione dei lavoratori dello spettacolo, una sorta di “statuto sociale del settore creativo”: anche in questo caso si terrà conto della “geografia” emersa in questi ultimi dodici mesi con i vari decreti ristori e delle esigenze distinte per categorie di lavoratori.

Il provvedimento terrà anche conto dei risultati dell’indagine conoscitiva promossa dal Parlamento dalla deputata M5S Alessandra Carbonaro (commissioni Cultura e Lavoro della Camera) e i cui risultati sono stati resi noti pochi giorni fa: “Il rilancio del settore della cultura e dello spettacolo passa necessariamente dalla tutela dei diritti dei lavoratori”, sottolinea Carbonaro.

Dall’indagine è emersa una situazione che, anche prima della pandemia, mancava delle tutele più essenziali per i lavoratori dello spettacolo. Il contratto di lavoro intermittente non sempre viene utilizzato, c’è molto precariato e e non si riconoscono livelli minimi di reddito e di welfare. I disegni di legge in Senato prevedono infatti l’istituzione del “reddito di continuità”, che, riconoscendo il carattere discontinuo del lavoro nello spettacolo, introduca un sostegno compensativo per i periodi di non occupazione. Maggiore tutela anche per le partite Iva del settore.

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