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Anche il tricheco “Wally” si è perso: dopo la balena grigia, l’avvistamento in Francia

Non uno ma due Wally. Entrambi potenziali simboli degli effetti della crisi climatica, entrambi animali normalmente lontanissimi dalle nostre coste, provenienti dal Pacifico e dall’Artico, persi nel loro cammino e ora impegnati in una difficile lotta per sopravvivere lungo le coste europee. Da una parte Wally la balena grigia, così è stato ribattezzato il giovane esemplare di cetaceo avvistato in Italia ad aprile, che dopo aver risalito la penisola dal Golfo di Napoli sino alla Liguria è passato prima dalla Francia e poi giù, andando verso lo stretto di Gibilterra, fino a Maiorca.

Il viaggio di Wally, la giovane balena grigia che ha perso la rotta

Lì il 24 maggio, nelle acque cristalline dell’isola, il cetaceo è stato visto e fotografato per l’ultima volta: i biologi marini spagnoli dicono che la balena è in condizioni drammatiche e non è escluso che possa essere morta e che potremmo ritrovarla spiaggiata.

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Mentre si attende e si spera che la balena Wally riesca a sopravvivere per continuare il suo lunghissimo viaggio verso casa (il Pacifico dove si riproduce o l’Artico dove si nutre), un altro animale decisamente lontano dall’habitat delle coste di Centro e Sud Europa è stato recentemente avvistato in Francia. Si tratta di “Wally Walrus”, un tricheco così ribattezzato in onore del personaggio del cartone animato Picchiarello.
 

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Così come la storia di Wally la balena, cucciolo che dopo la nascita secondo gli esperti ha seguito la madre fino all’Artico per nutrirsi e poi si è perso e ha trovato un passaggio fra i ghiacci sciolti del polo a causa del riscaldamento globale fino ad arrivare da noi, anche Wally il tricheco arriva dall’Artico. Si crede possa essersi addormentato o essere rimasto su una lastra di ghiaccio finita alla deriva per poi ritrovarsi in Danimarca, in Irlanda e qualche settimana dopo in Galles, e ancora in Cornovaglia. Quasi mai al largo della Cornovaglia si era visto un animale di questa specie, lontanissimo dal circolo polare Artico, un esemplare che avrebbe fatto oltre 4 mila chilometri prima di approdare sulle coste britanniche intorno al 20 aprile. Lì all’improvviso un gruppo di turisti che stava facendo una escursione lo ha avvistato. A differenza dell’omonima balena, il tricheco inizialmente non è apparso in cattive condizioni di salute e in alcuni casi è stato complesso da “spostare” dato che si è appisolato su banchine e stalli cittadini. Raramente i trichechi vengono visti così a Sud del polo e sono poco più di una decina, per esempio in Irlanda, le segnalazioni della presenza di questi animali nell’ultimo secolo.

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Dopo Irlanda, Galles e Cornovaglia la vera sorpresa è però quella che Wally il tricheco ha proseguito il suo viaggio e si è spostato ancora più giù, lungo le coste francesi, nella zona occidentale di Les Sables-d’Olonne. Anche in questo caso è stato immortalato da fotografi mentre riposava sugli scogli: secondo quanto riportato dai giornali gallesi, potrebbe essere rimasto leggermente ferito dopo uno scontro con un’imbarcazione. Le autorità francesi che seguono il caso di Wally, come l’Observatoire Pelagis, spiegano che era da anni che non si vedeva un tricheco in Francia, e dei tre casi registrati finora l’ultimo risale al 1996. Secondo gli esperti Wally prima di approdare in Irlanda e da lì in Francia sarebbe transitato in Danimarca nello scorso febbraio, viaggiando per chilometri e chilometri.
 

A Les Sables d’Olonne le autorità invitano quindi la cittadinanza e i curiosi a non avvicinarsi a questo animale lungo più di tre metri e si stima pesante 350 chili, di non disturbarlo, ricordando che i trichechi e le loro zanne possono rivelarsi pericolosi.

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Per fortuna, a differenza della balena con lo stesso nome, nonostante il tricheco sia lontano migliaia di chilometri da casa sembra avere più chance di sopravvivenza. Ad aiutarlo e monitorare i suoi spostamenti, in attesa di decidere nel caso se intervenire o meno, ci sono al momento gli esperti dell’Observatoire Pelagis dell’Università di La Rochelle che lo seguono da vicino. E se mentre per la balena grigia, ormai in condizioni critiche, alle Baleari si è persino pensato di sopprimerla per non farla soffrire, per il tricheco potrebbero anche essere presi in considerazioni dei sistemi di salvataggio drastici ma forse efficaci, come catturarlo per poi tentare di trasferirlo.



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