Anche l’Italia gioca le sue carte nelle partite dei titoli verdi: 35 miliardi di spese da finanziare con il Btp Green

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MILANO – Anche l’Italia vuole giocare la sua partita in un mercato che, secondo Moody’s, quest’anno varrà oltre 650 miliardi di dollari. A tanto ammonteranno le emissioni di obbligazioni legate ai criteri Esg, che riguardano l’ambiente, la sostenibilità sociale e di governance, con un incremento di circa un terzo rispetto ai 491 miliardi del 2020. Nonostante la crescita dei social bond sia impetuosa, saranno ancora i titoli “ambientali” a occupare la grossa fetta del mercato (375 miliardi stimati). E proprio in quella fetta s’inserisce il Btp Green che il Tesoro ha incardinato giovedì pomeriggio.

Sono infatti ormai pronti al debutto i bond targati Repubblica italiana per finanziare le iniziative legate all’ambiente e alla lotta al cambiamento. Per il direttore del debito pubblico Davide Iacovoni, l’arrivo sul mercato è “imminente” e già lunedì si terrà una call con tutti gli investitori che hanno appetito per questo genere di asset. Il Btp green sarà rivolto proprio a loro: per questa fase è escluso il pubblico indistinto. L’ultimo passaggio realizzato dal Tesoro è stata la pubblicazione del “Framework”, il quadro di riferimento nel quale si identificano le finalità delle emissioni verdi e le iniziative che possono andare a finanziare.

Una task force interministeriale ha passato in rassegna i capitoli di bilancio dei singoli dicasteri e ha individuato circa 35 miliardi di spese potenzialmente rendicontabili per essere finanziate dal Btp green, nell’arco temporale 2018-2021 (quindi anche retroattive): oltre la metà nei trasporti, il resto su efficientamento energetico, incentivi alle rinnovabili, all’economia circolare, alla protezione ambientale e ricerca. Un debutto che avviene nel contesto di un G20 a presidenza italiana impegnato nella “sostenibilità e nel contrasto al cambiamento climatico”, come ha sottolineato il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera.

Il Btp green, poi, consentirà una differenziazione delle fonti di finanziamento che aiuta la gestione del debito italiano, in una fase che torna a registrare qualche scossone dopo la calma piatta degli ultimi mesi. Iacovoni ha indicato che i titoli in verde punteranno su scadenze “lunghe, perché poi dovremo assicurare un po’ di liquidità nel tempo” a questi titoli. C’è un precedente, quello tedesco, che fa ben sperare anche dal punto di vista del costo del finanziamento. La Germania è arrivata sul mercato green a settembre con 6,5 miliardi in scadenza al 2030. Una emissione che ha di fatto replicato un titolo decennale già lanciato sul mercato, ad eccezione della vocazione “green”: si tratta di titoli assolutamente comparabili. Ebbene, come ha recentemente notato Bloomberg dall’emissione in avanti il titolo verde ha trattato a premio, per di più con una forbice che si è quadruplicata nel corso del tempo. In prospettiva, dunque, piazzare sul mercato Btp green dovrebbe poter consentire anche un risparmio al Tesoro rispetto ai soliti titoli incolori.

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