Andrea Costa, il volto meno noto del sottogoverno: “Cosa ne so di sanità? Imparerò”

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“Non le nascondo che dopo che mi avevano dato la notizia ero piuttosto scosso”, confessa Andrea Costa, 50 anni, il nuovo sottosegretario alla Sanità.

Un perfetto sconosciuto sul fronte della pandemia. Al telefono è cortese e misurato. Attualmente è consigliere comunale a La Spezia. In passato è stato consigliere regionale in Liguria e per undici anni sindaco di Beverino (2300 abitanti), dove, primo in Italia, si era inventato la consegna a domicilio dei farmaci ad anziani e disabili, sancendo un protocollo con Poste italiane. La storia piacque a Fabrizio Frizzi che lo intervistò in una delle sue trasmissioni.

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Un moderato di centrodestra, che definisce il suo percorso politico “d’altri tempi”, perché viene dalla gavetta. “Non sono un tecnico” precisa. Di professione geometra, ha debuttato come consigliere d’opposizione al suo paese, a 24 anni. Inizi in Forza Italia, poi ha seguito Maurizio Lupi nel Ncd e ora in Noi con l’Italia. Il gruppo di Lupi aveva diritto a un posto nel sottogoverno ed è toccato a Costa. “Ringrazio il presidente Mario Draghi per la fiducia e ringrazio il leader di Noi con l’Italia e amico Maurizio Lupi che da sempre crede in me e mi accompagna nella mia esperienza politica” ha scritto su Facebook. La sua pagina è esplosa: 1800 mi piace, 619 commenti. “Non sei stato eletto in regione Liguria, ma ti faccio diventare sottosegretario!!! una catapulta incredibile!”, gli ha scritto un amico, con ruvida simpatia.

Cosa ne sa di sanità? “Imparerò. La politica per me è servizio”. In Regione è stato membro della Commissione Salute. Da buon maratoneta (ne ha portate a termine 30), sa che si emerge alla distanza.  “Vengo dall’entroterra, sono abituato a stare in mezzo alla gente e al confronto con chi non la pensa come me”.  L’altro giorno postava un selfie prima del derby a San Siro, (è milanista), lunedì alle 15 sarà a palazzo Chigi davanti al premier Draghi. “Una grande storia e ne sento la responsabilità”, ammette. Non vuole rivelare le sue idee, prima di avere giurato, “non vengo a Roma per inseguire ribalte”. Quando il ministro Speranza ha chiuso gli impianti senza preavviso Costa aveva espresso delle riserve sul web. Ora i suoi amici di centrodestra gli scrivono. “Cerca di fare ragionare il ministro!”.

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