Apple, così i nuovi iPhone 14 raccontano il momento storico dell’industria

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Nel complesso scenario globale del momento, la presentazione dei nuovi iPhone è in realtà un evento che va decisamente oltre il prodotto. Apple è una delle aziende tecnologiche più importanti del mondo, e le centinaia di componenti che servono per produrre uno smartphone vengono da una struttura logistica imponente, sia per quanto riguarda l’elettronica che la componentistica passiva. Una struttura che in un periodo di pandemia, tensioni e conflitti internazionali è messa a dura, durissima prova.

Così, la marcata differenziazione tra i modelli dei nuovi iPhone 14 ci può raccontare qualcosa di più del mondo, e non solo di novità tecnologiche. Le schermaglie costanti tra Cina e Taiwan ad esempio, e la difficoltà di reperimento di chip. Apple ha dovuto regolare i protocolli di importazione per rispettare le leggi di Pechino, perché per alcuni componenti fondamentali si affida al principale contractor taiwanese, TMSC. Uno scenario che potrebbe essere alla base della decisione di dotare del nuovo chip A16 Bionic solo gli iPhone 14 Pro, mantenendo sui 14 “base” il chip dell’iPhone 13, l’A15. L’aumentata complessità della “supply chain” insomma arriva ad incidere sulle strategie complessive delle aziende tech, definendo alla fine anche la gamma di prodotti disponibili. Differenze molto nette, categorie merceologiche contigue ma diverse, linee di produzione compartimentalizzate, per sostenere e ottimizzare un momento storico industrialmente davvero complicato.

Come sempre in modo abile – l’ad della Mela Tim Cook viene proprio dalla supply chain –  Apple ha quindi reimpostato il suo assetto puntando a quanto pare meno sul design, grossomodo intonso rispetto agli iPhone 13, e più sulle specifiche destinazioni di ogni dispositivo, “curando” offerta tecnologica (e listino prezzi) per ricalibrare il suo ecosistema. Che ne esce rafforzato perché i nuovi iPhone Pro possono sfoggiare potenza e caratteristiche tecniche di livello assoluto, top di gamma ma anche di mercato, mentre i due altri modelli vanno a coprire ogni altra fascia di utenza in modo più ampio e ragionato di prima. Mosse necessarie anche per cavalcare il recente sorpasso di iPhone su Android negli Stati Uniti.

Non è un caso infatti che di iPhone 14 non esista una versione Mini come invece per il 12 e il 13, perché quella fascia di mercato sarà coperta dall’attuale e dal prossimo modello SE, che in ogni caso recupererà tecnologie di penultima generazione, ancora molto valide. Il posto del Mini è stato preso dal 14 Plus, un 14 base ma con lo schermo più grande anziché più piccolo, molto apprezzato sui mercati orientali. E non è un caso che la vera svolta tecnologica, con l’A16 e il nuovo potente comparto fotografico (zoom 48x, sensori più grandi, video in 8K) siano riservati ai modelli più costosi. I problemi del mondo insomma rivedono anche i percorsi dell’innovazione tecnologica. Che rimane comunque la forza primaria per risolvere i problemi del mondo.

 Tiziano Toniutti
 La Repubblica – Ufficio Centrale – Desk Digitale 
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