Arena Robinson, Bellocchio racconta la serie su Moro: “Nel memoriale ringrazia le Br per averlo liberato: è stato il mio punto di partenza”

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Diciotto anni dopo Buongiorno, notte, Marco Bellocchio torna a raccontare il sequestro Moro e lo fa stavolta attraverso una serie tv: Esterno notte dovrebbe andare in onda nella primavera del 2022 su Rai1. Il regista che a Cannes ha ricevuto la Palma d’onore alla carriera, ha partecipato a un incontro speciale di Più libri più liberi all’Arena Robinson, con Marco Damilano e Miguel Gotor, che ha ripercorso la sua carriera da I Pugni in tasca all’ultimo Marx può aspettare che affronta il dolore per la perdita del fratello gemello suicida a vent’anni.   

Per la prima volta Bellocchio parla a lungo della serie e racconta che è partito dal memoriale, da quella lettera scritta da Moro nella quale ringrazia i terroristi per averlo liberato: “Perché lo ha scritto? Perché evidentemente a un certo punto lo ha ritenuto possibile. È stato questo il mio punto di partenza”. A interpretare il leader della Dc sarà Fabrizio Gifuni, “e ne sono molto felice perché ha portato a teatro uno splendido spettacolo su Moro e ne sente profondamente il dolore, la sofferenza, la delusione” dice il regista. Nel cast anche Roberto Herlitzka che interpreterà Giulio Andreotti e Toni Servillo che sarà il papa.

“L’occasione per pensare alla serie è stato il quarantesimo anniversario dell’assassinio di Moro nel 2018. Ho visto una foto di lui in completo di lino con tanti bambini sulla spiaggia di Maccarese e ho pensato che mi interessava capovolgere il punto di vista – racconta il regista  – Scontenterà molti ma mi interessava raccontare Cossiga, Andreotti, il papa, la moglie: quelli che non erano presenti in Buongiorno, notte che era prevalentemente rivolto all’interno. La serie passa attraverso quei 55 giorni raccontando questi personaggi che hanno vissuto dall’esterno fino ad arrivare alla conclusione, nella sesta puntata. Ci sono una serie di libertà necessarie. Io credo che non ci sia niente di scandaloso. Vediamo cosa ne penseranno i capi della Rai”.

Bellocchio sta girando anche un film sulla vita di Edgardo Mortara, il bambino ebreo rapito nel 1858, cristianizzato e mai restituito alla famiglia. Il titolo dovrebbe essere La conversione: “La storia misteriosa di un ragazzino che non è che una volta rapito fugge e poi ritorna alla sua famiglia d’origine. È un bambino che diventa prete, rinnega le sue origini ebraiche e pur restando legato alla sua famiglia però non torna indietro. Dal 2022 cominceremo una preparazione vera e propria per poter girare nell’estate. Finora siamo molto aperti, non ci sono attori. Stiamo cercando. Lo produciamo noi, la nostra società con Beppe Caschetto e la Rai. E poi abbiamo avuto un grande interesse mondiale”.

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