Arena Robinson, Roberto Recchioni e LRNZ: “I manga si prenderanno tutta la classifica”

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“Zerocalcare e i manga vendono più di qualsiasi scrittore che cerchiamo di imporre. La cultura italiana ci ha ignorati per anni. E ora è stata colta totalmente impreparata”. È un’invasione di nuvole parlanti. La sentenza di Roberto Recchioni, colonna del nuovo Dylan Dog e ospite dell’Arena Robinson a Più libri più liberi, è senza via di scampo. Ora che le classifiche delle vendite editoriali rilevano finanche i manga, la top ten a cui siamo abituati è a un passo dall’essere spazzata via, rubata da mangaka e maestri del fumetto. Non che prima questi due universi letterari non andassero già a ruba. Nota Marco Schiavone di Edizioni BD, anche lui presente con Claudia Bovini, direttrice di Star Comics, e il fumettista LRNZ (Lorenzo Ceccotti): “Una grande quota di librerie dipende dal fumetto per andare avanti. I lettori ci sono sempre stati”.

Cosa cambia adesso? Che il fumetto è entrato con forza nelle librerie di catena e nelle rilevazioni complessive del marketing. E così Michele Rech, in arte Zerocalcare, è al primo posto questa settimana nella classifica generale con la sua recente antologia Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (Bao). Mentre in quella straniera c’è il Giappone, con Tokyo Revengers di Ken Wakui al terzo posto e al quarto Chainsaw Man di Tatsuki Fujimoto: un manga in cui il protagonista è, letteralmente, un uomo con una motosega al posto della faccia. Anche per riflettere l’importanza culturale del genere, annuncia Luca Valtorta che modera l’evento, a partire dal prossimo numero di Robinson la top ten curata dalla redazione includerà almeno un fumetto ogni settimana.

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“In Francia è diverso, è da tempo che non lo considerano una nicchia – dice Bovini (e in effetti nelle rilevazioni francesi al primo posto c’è il nuovo Asterix e il grifone) – Finalmente ora possiamo uscire anche noi alla luce del sole e non essere più considerati quelli che fanno i giornaletti”.

“È che c’è una mancanza di osservatori sul fumetto – continua Recchioni – Quando Walter Veltroni scopre i manga oggi si dimentica che sono trentacinque anni che nascono case editrici italiane specializzate. Non sta conquistando solo l’Italia, è in cima alle classifiche in tutto il
mondo. E rischia di diventare l’approccio dominante al fumetto: quello americano sta perdendo colpi, quello francese, baluardo, non è nemmeno lontanamente vicino a livello di vendite”.

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E anche il nostro non tiene testa, né per tempi di creazione né per offerta. L’incredibile vastità del mercato giapponese per LRNZ è una questione soprattutto di cultura: “Il disegno nel fumetto giapponese è osmotico con la scrittura, l’ideogramma. E questo ha generato una libertà di pensare le immagini che è sfrenata e garantisce una semplicità unica. lo sono famoso per essere certosino, ma questo è un male terribile. Il fumetto dovrebbe essere veloce ed efferato. Il loro sarà pure più industriale, ma è un mercato che non delude mai. C’è una tale offerta… Noi siamo abituati al binge watching delle serie tv. Solo quello orientale ti permette di fare la stessa cosa con i fumetti. Non quello occidentale che è corto e finisce subito”.

Eppure i mangaka non lavorano da soli, ci sono dei team. A quello italiano non andrebbe augurato un tale ritmo: la qualità ne risenterebbe. Però in termini meramente capitalisti, perde terreno. Solo Zerocalcare, nota Recchioni, per la capacità di mantenere alta la qualità, per la velocità e il rapporto continuo con i lettori, si avvicina allo stile giapponese, “e non a caso domina la classifica insieme ai manga”.

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“Da noi – continua – un autore italiano fa venti pagine al mese, LRNZ riesce a fare un graphic novel all’anno, De Longis uno ogni due. È un problema: il sistema non riesce a sostenere quello giapponese. Basterebbero le riviste: con dieci pagine al mese gli autori avrebbero un rapporto più intenso con i lettori”. Del resto, Zerocalcare questo legame stretto l’ha avuto per anni con il suo blog, il sostituto all’epoca alle riviste, prima di Instagram.

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