Arrestato il presidente della Sampdoria Ferrero, il club non è coinvolto

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Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un inchiesta della Procura di Paola, nel cosentino, per reati societari e bancarotta. Secondo quanto si apprende, la squadra ligure non è coinvolta nelle indagini: al numero uno blucerchiato viene contestato il fallimento di diverse società create in Calabria.

In particolare, al centro dell’indagine ci sarebbe un investimento nel comune di Acquappesa. Secondo l’accusa Ferrero avrebbe distratto fondi a svantaggio dei creditori.

Ferrero è stato arrestato dalle Fiamme Gialle in un hotel di Milano e portato nel carcere di San Vittore, mentre per altre cinque persone sono stati disposti i domiciliari. Tra gli arrestati ci sono anche Giorgio e Vanessa Ferrero, rispettivamente nipote e figlia del patron della Samp.

Il legale di Ferrero, Giuseppina Tenga, ha presentato un’istanza ai magistrati affinché possa essere trasferito a Roma, per consentirgli di assistere alla perquisizione e procedere all’apertura di una cassaforte all’interno di un’abitazione: “E’ stato trattato come un delinquente, mi riferiscono anche abbia avuto un malore, poi non sono più riuscita ad avere sue notizie. Si tratta di contestazioni su vicende vecchie di quattro anni”.

In totale sono nove le persone coinvolte nell’inchiesta. Ai domiciliari si trovano Vanessa e Giorgio Ferrero; Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza; Aiello Del Gatto, di Torre Annunziata, 55enne residente ad Acquappesa.

A questi si aggiungono altri quattro indagati, tutti residenti a Roma e sottoposti oggi a perquisizione. Oltre all’abitazione romana di Ferrero, la Finanza si è mossa e in varie regioni tra cui Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e la stessa Calabria.

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