Arte, svelato un probabile inedito di Picasso: il volto di Hitler per demonizzare il dittatore

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Un probabile capolavoro di Picasso di tributo a Klee raffigurante un ritratto di Hitler è stato svelato durante la Conferenza Internazionale L’Arte in Fuga da Hitler nel Castello dei Conti Brancaleoni di Piobbico. Il tema vastissimo della memoria  è stato il perno della serata, importante per riflettere non solo sull’arte e gli artisti, ma anche per portare testimonianza di quei tragici momenti per l’intera umanità.

Nel 1933 il partito nazionalsocialista prende il potere e con esso si controlleranno tutti gli aspetti della vita intellettuale della nazione, agendo sul sistema educativo, sui teatri, cinema, letteratura, stampa, radio e soprattutto sull’arte cercando di annientare tutto ciò che era contrario alle linee guida del regime. La straordinaria occasione ha visto lo svelamento in prima mondiale di un dipinto probabilmente attribuibile a Pablo Picasso in cui il maestro di Malaga ha voluto rappresentare il volto di Hitler con oggetti ed elementi vietati dallo stesso dittatore, come a voler demonizzare mettendo in ridicolo la sua immagine. L’opera sarebbe un tributo fatto nei confronti dell’artista Paul Klee.

I due artisti, infatti  avevano un’ammirazione reciproca e amicizia e si incontrarono in almeno due occasioni, tanto che nel 1914 Klee fa un tributo a Picasso e alla sua forma d’arte. “Ovviamente non esistono presupposti tali al momento che ci portino ad attribuire l’opera con certezza a Picasso, sicuramente il dipinto e il suo studio dovranno essere ulteriormente approfonditi”, ha spiegato l’esperta internazionale d’arte Annalisa Di Maria che ha presentato lo studio stilistico, la ricerca storico-archivistica e l’accostamento attributivo. L’esperta è concorde insieme agli altri esperti che l’opera non sia mai stata catalogata e che sia stata dispersa per un lungo periodo, sono molti gli elementi che riconducono la creazione dell’opera forse alla mano di Pablo Picasso.

A curare la presentazione sono intervenuti studiosi e ricercatori, tra cui è seguito l’intervento del perito calligrafo forense Stefano Fortunati per lo studio degli elementi di scrittura rintracciati nell’opera. Le analisi scientifiche e multispettrali e lo studio simbolico sono state illustrate dal ricercatore Andrea da Montefeltro. Lo studio del supporto, del pigmento, le analisi stilistiche e di comparazione hanno portato a presupporre la  collocazione della realizzazione dell’opera tra il 1935-1937. Scopo della conferenza è stato quello di presentare pubblicamente l’opera affinchè altri esperti possano studiarla fornendo il loro contributo. Aprendo un dibattito e confronto su un’opera che è rimasta per troppo tempo sconosciuta. 

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