Asor Rosa, il ricordo commosso di Cacciari: “Se siamo amici possiamo cambiare questo Paese”

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“Se siamo amici ce la possiamo fare. Gli amici sono coloro che si appartengono. Se sentiamo questo, possiamo essere capaci di grandi imprese, di grandi opere come quelle fatte da Alberto. Con questo possiamo cambiare questo Paese”. Queste le parole del filosofo Massimo Cacciari, ricordando l’amico Alberto Asor Rosa. Le esequie dell’intellettuale, scomparso il 21 dicembre, si sono svolte nell’aula magna dell’Università La Sapienza, alla presenza della rettrice Antonella Polimeni, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, della vice-presidente della Camera dei Deputati Anna Ascani e di esponenti del mondo politico e accademico. “Il ricordo è doppio, di uno storico e critico della letteratura che ha sempre messo la letteratura nel suo contesto – ricorda Corrado Augias – Il secondo aspetto è il suo profondo dolore, la delusione per quel sogno, l’alba di un mondo nuovo, che non si è mai realizzato. Ovvero era arrivato e poi era svanito”.< strong> L’ARTICOLO Alberto Asor Rosa è morto: addio al grande studioso della letteratura italiana

di Luca Pellegrini

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