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Assembramenti, allarme di Miozzo: “Zona gialla non è normalità, i contagi possono schizzare in alto”

E’ bastato soltanto l’annuncio del ritorno di quasi tutta l’Italia in zona gialla perché nei centri storici delle città, nei luoghi della movida, tornassero assembramenti e folla oltre ogni limite di sicurezza. Una situazione che ha spinto Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, a internvenire, ricordando che il ritorno in area gialla “non significa normalità”. E’ necessario invece “evitare assembramenti” poiché c’è il rischio “assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili”. Miozzo sottolinea che è fondamentale ricordare cosa è successo la scorsa estate quando “molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi”. A settembre scorso, “abbiamo visto la curva schizzare rapidamente verso numeri difficilmente gestibilie oggi quel rischio è ancora assolutamente reale”, senza dimenticare “l’incognita varianti, di cui si sa ancora poco circa la presenza sul nostro territorio ma abbastanza sulla loro velocità di diffusione”.

Dunque, conclude il coordinatore del Cts, “essere rientrati in area gialla non significa normalità e gli assembramenti visti ieri paiono essere solo la premessa di una esasperata, benché comprensibile, necessità di ritorno alla vita di tutti i giorni che purtroppo non ci possiamo ancora permettere”.

Del resto ieri da Roma a Bologna, da Milano a Firenze, da Napoli a Palermo, l’immagine era quella di un sabato pomeriggio di “ordinaria follia” da saldi, con seri episodi di assembramento in particolare a Roma, dove si è verificata anche una nuova maxi rissa tra adolescenti al Pincio. Oltre 40 i casi sanzionati da parte della polizia locale per le violazioni delle norme a tutela della salute pubblica per la prevenzione del contagio da Covid-19.

Non solo. Dal tardo pomeriggio di ieri e per tutta la serata, le pattuglie dei vigili hanno dovuto procedere all’isolamento temporaneo di alcune aree, tra cui piazza dell’Immacolata, largo degli Osci a San Lorenzo e piazza San Callisto e Santa Maria in Trastevere. Le sanzioni hanno riguardato principalmente la formazione di assembramenti ed il consumo irregolare di alcolici su strada, non solo in centro ma anche nei quartieri Prati, Monti, Pigneto e all’Eur.

Stessa situazione a Firenze dove decin di persone sono state multate ieri sera in alcune delle principali zone della movida, e non solo, per assembramenti e mancato rispetto delle norme anti Covid. Lo ha reso noto il sindaco di Firenze Dario Nardella.  “I raggruppamenti festaioli di questi fine settimana – ha scritto Nardella su Facebook – rischiano davvero di vanificare tutti gli sforzi fatti da cittadini e imprese per rimanere gialli a Firenze e in Toscana. Ieri i nostri agenti, polizia municipale e polizia di Stato, hanno lavorato tutta la sera e sanzionato decine di persone nella zona di Sant’ambrogio, Borgo La Croce e Cure. Mi vedrò presto con la prefetta per intensificare nuovamente controlli e sanzioni. “Capisco la voglia di divertirsi e di uscire, dopo mesi di restrizioni – aggiunge -, ma in questo modo rischiamo di avere l’effetto contrario. Serve la collaborazione di tutti: il contagio è ancora elevato, non possiamo permettere che la maggioranza paghi per il comportamento irresponsabile di pochi”.

Parole che riecheggiano quanto detto dal ministro Speranza e cioè che “zona gialla non vuol dire scampato pericolo”.  Aggiunge Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio: “E’ meglio dire con chiarezza che se dovesse proseguire questa situazione è inevitabile un aumento dei casi e ulteriori misure di restringimento. E’ veramente da irresponsabili vanificare il lavoro fatto”.

Non è andata meglio a Bologna dove ieri sera, come già successo nelle serate precedenti, ci sono stati numerosi assembramenti nella zona universitaria, in particolare fra piazza Scaravilli e via Zamboni, dove sono stati segnalati numerosi gruppi di giovani in strada, anche dopo le 22, mentre sui sociali sono stati condivisi video che mostravano delle vere e proprie feste improvvisate nelle strade anche con musica ad alto volume.



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